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L’Abruzzo, la provincia aquilana e in particolare Sulmona, più che altrove, hanno avuto il pregio di aver saputo conservare antiche usanze in parte dovuto alla sua natura aspra e selvaggia, al suo isolamento e al grande impatto visivo offerto al pubblico dalle rappresentazioni storiche e/o religiose. Alcune di esse trasmettono e mantengono vive tradizioni multisecolari che costituiscono il vero patrimonio culturale ed economico dei luoghi.

A tale proposito sono stati fatti studi, ricerche e interpretazioni da parte di studiosi che ne hanno intuito la loro importanza definendole: “non una bizzarria, una stranezza, una cosa ridicola ma una cosa molto seria. Ogni singola manifestazione dovrebbe essere studiata non come elemento pittoresco, ma come concezione del mondo e della vita”.

Tra gli studiosi abruzzesi di maggiore talento che ne hanno parlato figurano Antonio De Nino (Pratola Peligna 1832- 1907) che si dedicò agli studi linguistici contenuti nella sua raccolta “Tradizioni popolari abruzzesi” e il sulmonese Giovanni Pansa (1865-1929) che legò il suo nome a importanti ricerche relative a superstizioni e miti abruzzesi.

Sulmona si caratterizza con la settimana Santa e le sue tradizioni plurisecolari: la Processione del Venerdì Santo, curata dall’Arciconfraternita della Trinità e la Madonna che scappa in piazza mantenuta viva dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto.

In particolare la Sacra rappresentazione della Madonna che scappa in piazza (manifestazione unica nel suo genere) rappresenta, per la comunità locale un grande patrimonio che funge anche da attrattore di flussi Turistici, Esperienziale e delle Radici.

In questo contesto la Fotografia, quella di qualità, costituisce un punto di forza come mezzo efficace per la promozione dei valori del territorio e rappresenta uno strumento di comunicazione molto efficiente per diffondere le idee e le notizie, ed è considerata un importante veicolo di informazione in numerosi ambiti della vita quotidiana e nel sociale, nei mass-media e soprattutto tra gli utenti social.

Infatti, con l’avvento della fotografia nell’era digitale e gli smartphone, ormai alla portata di tutti, si realizzano fotografie con estrema facilità e gli “scatti” possono essere condivisi simultaneamente attraverso applicazioni di messaggistica e social network, fissando ricordi indelebili che durano per sempre.    

Per i fotografi la settimana Santa a Sulmona offre molte ispirazioni e consente di cogliere interpretazioni personali che sugellano momenti importanti e significativi da tramandare alle nuove generazioni con nuove forme di collaborazioni e metodologie.

Con grande merito i confratelli hanno avuto l’intuizione e la lungimiranza di aprire a manifestazioni collaterali con mostre fotografiche ed esposizioni che consentono di diffondere maggiormente i momenti più importanti e significativi.

L’Arte della FOTOGRAFIA, può riprodurre scenari dell’immenso Patrimonio cittadino con l’obiettivo di costruire nuove opportunità per il miglioramento sociale ed economico del territorio incentivando dinamiche collaborative tra soggetti privati locali, istituzioni culturali e società civile organizzata.

Con i confratelli Lauretani è già stata attivata una collaborazione con l’ISTITUTO di FOTOGRAFIA “fotogramma” di Sulmona che ha curato la mostra fotografica dal titolo “Iconografia della Madonna che scappa in piazza” allestita nel salone parrocchiale della Chiesa di Santa Maria della Tomba in occasione dell’ultima edizione.

La Mostra di Fotografie, realizzate in cinquanta anni, è stata concepita come compendio di un più ampio lavoro di promozione e valorizzazione delle Tradizioni Popolari come cultura del territorio e identità collettiva e rappresenta uno strumento per gruppi, scuole, studiosi e ricercatori per promuovere, ognuno liberamente, la valorizzazione di un patrimonio unico che appartiene all’intera collettività Sulmonese.

Un lavoro fatto di contenuti culturali innovativi per soddisfare la domanda proveniente dalle nuove generazioni, impegnate a progettare un avvenire che si presenta in continuo mutamento con i rischi e le opportunità che il processo evolutivo comporta.

Il progetto, certamente sperimentale che merita di essere rinnovato e approfondito, ha colto aspetti e momenti importanti della settimana Santa a Sulmona per migliorare e incentivare la vita sociale e mettere in rilievo aspetti della cultura locale che, se amministrati con attenzione e lungimiranza, potranno rappresentare il vero volano per lo sviluppo sostenibile del territorio.

Marinello Mastrogiuseppe

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