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SULMONA – Nessuna ferita da taglio penetrante e nessun segno particolare di difesa che lasci pensare a una colluttazione. E’ morta per un trauma cranico Maria Pia Reale, l’ex insegnante 68 enne di Corfinio, uccisa domenica scorsa dal marito uroxicida, Enrico Marrama. E’ quanto è venuto fuori al termine dell’esame autoptico, effettuato nel pomeriggio di oggi dal medico legale Ildo Polidoro, nel nosocomio di Avezzano. Dalla ricostruzione operata dall’anatomopatologo si è appreso che la donna non avrebbe riportato ferite da taglio penetranti come pure non sarebbero state riscontrare lesioni o ferite particolari. E’ facile pensare che l’ex insegnate sia stata uccisa con un corpo contundente, il tagliere da cucina rinvenuto dai militari nel corso degli accertamenti e posto sotto sequestro, nella cucina della propria abitazione. La prima ipotesi dell’omicidio a colpi di coltellate sembra quindi lasciare il passo a quest’ultima ricostruzione che si è resa possibile solo grazie all’ispezione cadaverica e all’autopsia svolta da Polidoro. La maschera di sangue che ricopriva il corpo esanime della donna non aveva consentito al medico legali e agli investigatori di ricostruire il quadro investigativo. La morte risalirebbe tra le 12 e le 13 di domenica, non più tardi per dirla con le parole dell’anatomopatologo che non si sbilancia sul fatto che la donna sia morta o meno sul colpo. L’esame dei documenti e l’esito dei prelievi presenteranno un quadro più chiaro. Nel pomeriggio, presso l’ospedale di Sulmona, è stata svolta l’autopsia anche sul corpo del 70 enne Enrico Marrama, morto nel nosocomio cittadino dopo il tentativo di suicidio con un coltello da cucina. L’esame autoptico ha confermato la ricostruzione degli investigatori. La morte è riconducibile a una lesione addominale che sarebbe compatibile con il gesto autolesionistico tant’è che l’uomo presenta dei tagli anche sui polsi, stando a quanto si è appreso. La scena raccapricciante si è presentata sotto gli occhi del figlio, un 31 enne di Corfinio volontario in Croce Rossa, che sarebbe rientrato poco prima di pranzo dopo un’uscita in bici. Trovando il padre sofferente con la lama del coltello nell’addome avrebbe allertato i soccorsi e i Carabinieri, intervenuti sul posto per i rilievi di rito. La madre era già morta mentre Marrama è deceduto in ospedale. La comunità di Corfinio resta scossa per il dramma che investe una famiglia di “piazza”, amata e stimata dal paese, tant’è che ieri un minuto di silenzio è stato osservato anche nel corso della seduta del Consiglio Comunale. I due coniugi vivevano nella centrale piazza fino a quando, per i lavori del post sisma, si sono trasferiti in via Popedio dove è avvenuta la tragedia. Da poco erano diventati nonni, grazie alla figlia che aveva partorito. Una gioia che, almeno su questa terra, non hanno potuto vivere fino in fondo. La tragedia sarebbe da ricondurre alla fase depressiva che ha vissuto Marrama nell’ultimo periodo che lo ha portato il mese scorso a tentare il suicidio con un mix di farmaci fino alla follia omicida dell’altro giorno. La Procura della Repubblica di Sulmona ha acquisito le cartelle cliniche delle dimissioni dell’uomo dall’ospedale San Salvatore dell’Aquila dopo è stato ricoverato per alcune settimane fino alle dimissioni che risalirebbero al giorno prima della tragedia. Al termine dell’esame autoptico le salme sono state restituite alla famiglia per la celebrazione delle esequie che si terranno domani 1 luglio, alle ore 17, presso la Basilica di San Pelino a Corfinio.

Andrea D’Aurelio

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