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SULMONA – Tre medici in corsa per il punto nascita per un posto da Dirigente da reclutare con la mobilità, proroga per i responsabili di Cardiologia-Utic e oncologia e un nuovo bando di mobilità per urologia. La Asl rimette mano alla pianta organica dell’ospedale di Sulmona per ridare ossigeno ai reparti in difficoltà e a corto di personale. L’intervento di rilievo riguarda il reparto di ostetricia e ginecologia con l’avviso di mobilità regionale e interregionale per la copertura di un posto da dirigente medico. Sono tre i candidati ammessi per la fase selettiva che saranno giudicati dall’apposita commissione nominata dalla Asl nei giorni scorsi. Si tratta di Ilaria Colagrande, Giada D’Alessandro e Alessandra Sammaciccia. Un intervento teso a potenziare l’organico del reparto per il quale il Ministero ha chiesto la data perentoria di chiusura mentre Regione e Asl puntano ad una nuova proroga poiché, a detta loro, nell’ultimo biennio sarebbero cambiati i parametri. Peraltro a breve sarà possibile per i papà tornare ad assistere il parto, dopo il lungo stop dovuto all’emergenza pandemica in atto. Non un aspetto di poco conto per il punto nascita da tenere in vita. Certo ci vorrebbero investimenti anche sulle strumentazioni e su ciò che rende attrattivo il presidio. Come non ricordare la famigerata vasca del parto in acqua, promessa, ordinata ma mai giunta a destinazione. Un avviso di mobilità è stato bandito anche per urologia, per la copertura di un dirigente medico. Nelle scorse settimane avevamo lanciato l’allarme per il rischio di delocalizzazione delle consulenze urgenti visto l’organico ridotto e il numero massimo di reperibilità spettanti per legge. Infine, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali, è arrivata la proroga per Carlo Di Cesare che ha ricevuto un nuovo incarico di sostituto direttore del reparto di Cardiologia-Utic e per Enrico Ricevuto, confermato responsabile di oncologia. Di interventi da eseguire ce ne sarebbero parecchi. In primis l’indizione dei concorsi di cui ci si è riempiti la bocca in ogni campagna elettorale. Come pure è necessario potenziare quei reparti sofferenti con interventi a lungo termine e non con contratti a tempo determinato. A meno che non si vuole dare una breve scadenza anche all’intero nosocomio.

Andrea D’Aurelio

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