banner
banner

PREZZA – Il conto lo ha pagato, incassando pure il resto ma i soldi erano falsi. Un “affare” di questi tempi che è costato caro a S.L, 32 enne originario di Santa Maria Capua Vetere, condannato alla pena (sospesa) di un anno e sei mesi di reclusione dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio. Incensurato ma con il “vizio” di spendere banconote false, aveva ingannato ben due attività commerciali nel giro di poche ore nel piccolo centro peligno di Prezza. I fatti risalgono al 27 febbraio 2018. La Procura gli ha contestato, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, di aver detenuto banconote contraffatte dal taglio di 100 euro, mettendole in circolazione in una tabaccheria del paese dove aveva effettuato acquisti per 9,90 euro e in una macelleria dove aveva ritirato la merce costata 15 euro. Il risultato è stato che le cento euro entrate in cassa nelle due attività erano false mentre il truffatore ha incassato il doppio, sommando il resto. Uno stratagemma che aveva adottato anche nei giorni precedenti nei paesi del comprensorio tanto da essere riconosciuto dai Carabinieri della compagnia di Sulmona che lo avevano denunciato dopo aver esaminato le immagini del circuito di videosorveglianza. A scoprire l’inganno sarebbe stata la dipendente della macelleria che si sarebbe recata nell’immediato al bar ai fini della verifica della banconota tramite apposita strumentazione in possesso del locale. Da lì la richiesta di intervento ai Carabinieri che ha fatto scattare l’inchiesta. Il “conto” questa volta è arrivato per il 32 enne e glielo ha presentato direttamente la giustizia: 18 mesi di reclusione. Pena sospesa.

Lascia un commento