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Manifestazioine No Snam anche a Paganica. Il gasdotto attraverserà anche il territorio comunale aquilano per ben 20 km: “l’impatto di questa opera – spiega il presidente Fernando Galletti – avrà per noi un effetto devastante, il metanodotto sbucherà a poche centinaia di metri dal Santuario di Madonna di Appari, con un impatto ambientale notevole, spazzando via sorgenti e sentieri, e poi cancellerà decine di ettari di bosco e relative tartufaie, che saranno perse per sempre, ma che rappresentano una delle nostre principali risorse economiche”.

Nel Decreto semplificazioni è stata  aggiunta una postilla per la quale è consentita in ogni caso la realizzazione di un’opera di pubblica utilità, purché “interrata o che occupi una superficie inferiore al 5% rispetto a quella complessiva oggetto di diritto di uso civico”. Questo è sufficiente alla Snam per poter senza ostacoli e per le vie brevi stendere il metanodotto sul tutto il tracciato previsto.

Gli usi civici lungo il tracciato abruzzese, oltre che nel territorio di Paganica, anche in quello di Popoli, Pizzoli, Collebrincioni, Montereale, potevano rappresentare un solido ostacolo alla realizzazione dell’opera, e un appiglio giuridico per piogge di ricorsi e contenziosi, anche davanti alla Corte Costituzionale.

 

L’Asbuc (amministrazione separata dei beni di uso civico di Paganica e San Gregorio) chiama a raccolta anche i cercatori di tartufi che da sempre hanno avuto la possibilità di raccogliere il prezioso fungo ipogeo nei 36 ettari di demanio civico oggi minacciato dall’attraversamento del metanodotto della Snam.

“Per noi paganichesi la questione è drammatica, continua Galletti, in quanto dovremo iniziare a convivere con una nuova paura, quella di avere un tubo di 1,20 metri di diametro che ci attraversa sotto i piedi, noi non dimenticheremo mai il tubo esploso nei pressi del ponte del mulino o il tubo dell’acquedotto reciso all’altezza di Santa Croce in occasione del sisma del 6 aprile 2009. Questi ricordi ci spronano a non essere passivi”.

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