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SULMONA – Pressioni, segnalazioni e polemiche alla fine hanno prevalso. I cavalli tosaerba dovranno lasciare il Parco Fluviale “A. Daolio” tant’è che proprio questa mattina è scattata la bonifica dell’area verde da parte del Comune. Il sopralluogo del Cogesa doveva tenersi nella giornata di domani visto che da Palazzo San Francesco non è arrivata alcuna richiesta formale alla società partecipata. Ma va da sé che la bonifica del polmone verde non rientra nelle competenze del Cogesa visto che, nel corso delle ultime settimane, si sono accumulati rifiuti speciali non pericolosi ( lo sterco). La bonifica quindi ricade sulle spalle del Comune che si sta attivando per rimuovere l’enorme quantità di rifiuti urbani rinvenuta mentre si dovrà decidere come procedere per la rimozione delle deiezioni che negli ultimi giorni hanno scaldato gli animi. Quello che è certo è che con la giornata di oggi si chiude l’esperimento dei cavalli tosaerba al Daolio che, dagli inizi di giugno, hanno dato vita alla famosa “operazione chirurgica” almeno in due aree del Parco Fluviale. Resta scoperta la zona sud, la terza fase appena iniziata che di fatto non è stata portata a compimento vista l’interruzione dell’operazione. Da Palazzo San Francesco, a fronte di esposti e segnalazioni, non hanno retto e hanno deciso di soprassedere. Anche l’assessore Tirimacco ha fatto un passo indietro con rammarico, convinto che quella operazione aveva prodotto i suoi frutti. Domani intanto, con molta probabilità, sul posto arriverà la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila per il sopralluogo richiesto tramite pec dallo stesso assessore ma anche dall’avvocato Serafino Speranza che, dopo essere finito in ospedale per essere stato punto da insetti, ha scritto all’azienda sanitaria e ha dato mandato alla collega Catia Puglielli di coinvolgere la Procura. Sulla vicenda pesa anche la richiesta di accesso agli atti presentata dal Tdm al Comune. Insomma gli animali se ne vanno ma le polemiche restano, come pure i risvolti giudiziari non sono da escludere. Certo è che i protagonisti dell’intera vicenda non sono solo i cavalli ma anche i “leoni”. Quelli da tastiera s’intende.

Andrea D’Aurelio

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