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SULMONA – Il Comune di Sulmona gli formalizza il diniego per l’utilizzazione del pascolo per l’annata 2020 e lui, un allevatore residente in città M.D.G., ricorre al Tar, impugnando la determina dirigenziale emessa dal preposto settore di Palazzo San Francesco. A Sulmona arriva il primo ricorso per la concessione dell’allevamento a pascolo dopo la legge regionale numero 9 dello scorso 6 aprile, contenente le misure a sostegno di economia e lavoro connesse all’emergenza Covid, compreso l’affidamento dei terreni a pascolo in Abruzzo. Il Comune, con determina dirigenziale numero 18732 /20 aveva messo nero su bianco il diniego di utilizzazione dei pascoli per l’anno 2020, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso o conseguente. La soglia di sbarramento introdotta dalla disposizione regionale è quella dei dieci anni di residenza sul territorio comunale dove insiste l’allevamento da concedere al pascolo. L’allevatore in questione risiede in città da quattro anni. Ma M.D.G. ha inteso far valere comunque le sue ragioni prima con una istanza cautelare, (ovvero la misura interinale che non prevede l’ascolto della controparte), disattesa dal Tar, e poi con il ricorso che sta per essere depositato. “Questa legge alla fine penalizzata chi ci vive con questo lavoro. Non posso morire di fame”- tuona il sulmonese che intende impugnare l’atto dirigenziale per “l’inesatta applicazione del Regolamento comunale datato 21 aprile 1993 per l’utilizzazione dei pascoli montani, nonché manifesta illogicità e violazione dei principi di buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa, denunciando un’interpretazione discriminatoria della normativa sugli usi civici”. Non è dello stesso avviso il Comune tant’è che la Giunta Comunale, con delibera numero 100 dello scorso 17 giugno, ha stabilito di costituirsi e resistere in giudizio presso il Tar Abruzzo contro l’allevatore, dando mandato alla responsabile dell’ufficio legale, Marina Fracassi, di rappresentare l’ente in ogni sede. Le disposizioni decise dal governo regionale di Marco Marsilio hanno provocato una serie di reazioni e sono piaciute per una volta anche all’opposizione. Il Partito democratico, per esempio, ha dimostrato apprezzamento per la norma attraverso la sua responsabile regionale antimafia, Teresa Nannarone, che si è battuta per la regolamentazione di una legge sull’uso e la concessione dei pascoli.

Andrea D’Aurelio

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