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Sei anni fa, quando una valanga investì l’albergo Rigopiano uccidendo 29 persone, Marco Foresta perse entrambi i genitori. “Il dolore non passa, ma la rabbia si sta trasformando in voglia di giustizia”, questa la sua testimonianza al Tg3 nel sesto anniversario della tragedia. Ha perso tutto: punto di riferimento, famiglia, voglia di vivere. Marco aveva 28 anni ed era un giovane laureato quando i suoi genitori morirono in quella tragica giornata. Per lui, figlio unico rimasto orfano, sono stati anni durissimi. All’epoca gestiva un’elegante vineria nel cuore della movida pescarese ma la valanga, oltre a distruggergli la famiglia, lo aveva riempito di debiti. Per sopravvivere si era messo a fare il pescivendolo. Grazie al racconto della sua storia, Marco riceve la sensibilità della presidente della Bcc di Pratola Peligna, Maria Assunta Rossi, che, dopo aver visto la sua foto e letto il suo appello, lo ha voluto a lavorare nella sua banca. Il suo futuro riparte, dunque, da Pratola con un lavoro che gli dá una prospettiva. “E’ partito tutto da una fotografia che tengo preziosamente nel mio telefonino”, spiega Maria Assunta Rossi, “essendo mamma per ben tre volte, quando ho visto questo ragazzo mi sono sentita subito di dover fare qualcosa. Tra l’altro aveva tutti i requisiti che noi cercavamo”. Il suo nuovo impiego come operatore di sportello alla Bcc di Pratola Peligna, rappresenta una certezza da cui ripartire per Marco Foresta ma soprattutto la sensazione di non essere più solo davanti al domani. “E’ stata un’emozione indescrivibile”, commenta Marco che dopo aver ricevuto la chiamata della presidente dell’istituto di credito pratolano ha iniziato a capire che per lui c’era una nuova vita. “Il futuro per me adesso è tranquillità: ricominciare a vivere e farlo in maniera normale, come se ci fosse un nuovo punto zero”, conclude.

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