SULMONA – “L’impressione è che per uscire dal Commissariamento, sull’altare regionale, sia stato sacrificato proprio l’ospedale di Sulmona quale capro espiatorio di una gestione dissoluta di cui hanno beneficiato altre realtà , senza alcun dubbio. A Gerosolimo chiediamo un incontro chiarificatore, se davvero l’obiettivo è fare del bene alla comunità cui appartieneâ€. E’ quanto chiede il leader di Sovranità Alberto Di Giandomenico all’indomani dell’incontro dei sindaci della Valle Peligna, convocati dall’assessore regionale, sul futuro dell’ospedale Ss.ma Annunziata. Il movimento critica aspramente la riunione a porte chiuse dello scorso 8 luglio. “Un depotenziamento spacciato per successo è il declassamento dell’ospedale di Sulmona visto con gli occhi dell’assessore regionale alle aree interne, Andrea Gerosoliomo, che chiama a raccolta i primi cittadini peligni†– incalza Di Giandomenico. “Da primo livello il presidio ospedaliero si ritrova ad operare come ospedale di base. La programmazione sanitaria indicata lo scorso venerdì a palazzo San Francesco non promette davvero nulla di buono e i primi cittadini hanno semplicemente preso atto di quanto previsto dall’assessore Gerosolimo: 16 posti letto in più per l’ospedale di viale Mazzini che ne conta oggi 146, 4 le unità operative complesse mantenute: cardiologia, chirurgia, medicina generale e ortopedia. E’ proprio un grande sforzo! È davvero una elemosina se la sanità regionale punta alle eccellenze, ma per l’ospedale Peligno si va avanti a promesse che sfumano poi con tagli repentini e ritardi stratosfericiâ€, rincara. “Vorremmo sapere se c’è davvero qualcosa dietro le promesse di potenziamento delle unità operative, di medicina generale e di ortopedia, e quelle di attivazione di una unità operativa complessa di lungodegenza che verrebbe dotata di15 posti letto. Questi andranno aggiunti ai 16 posti letto promessi o sono già compresi? Vorremmo che l’assessore spiegasse anche a noi la consistenza di questa programmazione, accettabile magari negli anni ’70, ma non oggi che il territorio accoglie e si trasforma inesorabilmente affrontando questioni delicate e particolari problematiche. Saremo mai pronti ad una eventuale emergenza sanitaria in questo comprensorio dalle peculiari caratteristiche orografiche? – conclude il coordinatore di Sovranità – Quanto alle dotazioni e alle attrezzature sarebbe il caso di chiarire se funzioneranno davvero, se sono stati previsti tecnici per renderle operative, se sia stata prevista, nella programmazione, una riorganizzazione del personale dell’ospedale e nei reparti che si dice saranno aggiunti e potenziati. Le unità complesse resteranno così come sono state lasciate?â€. Di Giandomenico, sulla questione, vuole vederci chiaro.
Andrea D’Aurelio