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SULMONA – Per due giorni il macchinario per processare i tamponi è andato in tilt nel senso che ha fatto registrare degli esiti dubbi. Così è arrivata un’altra macchina di supporto e tutti i campioni “ poco attendibili” sono stati inviati al laboratorio dell’Aquila. Accade nell’ospedale di Sulmona nel pieno della terza ondata dell’emergenza pandemica in atto. Sostanzialmente gli esiti di alcuni tamponi, nell’arco delle ultime 48 ore, si sono rivelati di dubbia attendibilità visto il quadro clinico e la sintomatologia dei pazienti Covid. Per questo i sanitari hanno avuto non poca difficoltà per attivare il protocollo del ricovero e hanno fatto ricorso al contro esame del laboratorio aquilano. Fortuna che è stato inviato in ospedale un altro macchinario di supporto entrato in funzione da ieri ( venerdì,ndr) anche se le operazioni di ripristino sono tuttora in corso. Con due macchine a disposizione l’attività di processo dei tamponi dovrebbe comunque essere garantita a pieno regime. Nella terza ondata il problema non solo le strumentazioni ma anche le risorse umane, dentro e fuori l’ospedale. Sul territorio ad esempio torna l’incubo della carenza di personale nel Dipartimento della Prevenzione. Gli operatori che la Asl aveva inviato nella seconda ondata sono andati via. Solo un’unità resta in servizio che non basta però per coprire la mole di lavoro. Ne consegue che l’equipe torna in affanno tra tamponi, tracciamenti, vaccinazioni anti Covid nei tre ambulatori attivi sull’area peligno-sangrina e prestazioni ordinarie che non possono essere tralasciate. A un anno dalla pandemia si va ancora in guerra senza armi. Ma ora si dovrebbero conoscere le regole del “gioco”. Per questo si rende necessario un nuovo potenziamento dell’organico Siesp.

Andrea D’Aurelio

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