PRATOLA PELIGNA- Si giocherà tutto in una settimana il secondo round, in fase cautelare, per i poliziotti della Stradale di Pratola Peligna, sospesi dal servizio con ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona. Gli agenti, che hanno trascorso l’estate senza pistola e tesserino, torneranno alla sbarra, davanti ai giudici aquilani per il ricorso depositato dai rispettivi legali. Le udienze sono state fissate in tre diverse date: 7, 11 e 14 settembre. Nel giro di una settimana si saprà se i dieci poliziotti potranno tornare o meno in servizio. Le accuse a vario titolo sono truffa e falso ai danni dello Stato, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. Per i difensori si tratta di un provvedimento generalizzato che non tiene conto nemmeno di alcune condotte episodiche contestate che, in alcuni casi, farebbero venir meno la continuazione del reato secondo la tesi dei legali che hanno eccepito pure l’eccezione preliminare della competenza territoriale. Per il gip del Tribunale di Sulmona, che aveva accolto in pieno le richieste del Sostituto Procuratore, Stefano Iafolla, “gli accertamenti investigativi hanno consentito di ricostruire la sussistenza di un sistema seriale di condotte attraverso le quali un gruppo di agenti di Polizia Stradale, ha anteposto in modo ostinato e reiterato il soddisfacimento dei propri interessi personali al diligenti adempimento dei doveri istituzionali, in pregiudizio dell’intero sistema di sicurezza, prevenzione e soccorso della viabilità sul territorio di competenza”. In tre anni d’indagini, dal 2019 al 2022, svolte tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, gps e telecamere, i poliziotti avrebbero abbandonato il posto di lavoro per dormire in auto o intrattenersi in alcuni esercizi commerciali mentre erano in servizio. Approfittando della propria posizione tre di loro avrebbero rubato beni di tenue entità patrimoniale in una stazione di servizio. Altri avrebbero inoltre utilizzato auto di servizio per fini privati e, sempre secondo l’accusa, avrebbero omesso di svolgere rilievi in un sinistro stradale e di prestare soccorso ad un veicolo in panne. La palla ora passa al Riesame. Tre udienze in una settimana.