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Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 13 Ottobre 2020 Roma (Italia) Cronaca : Il personale sanitario dell’ospedale San Giovanni Addolorata si occupa dei numerosi tamponi che vengono effettuati al drive in e nell’ambulatorio Nella Foto : lo staff dell’ambulatorio allestito in sala Mazzoni Photo Cecilia Fabiano/LaPresse October 13 , 2020 Roma (Italy) News : The sanitary staff of the San Giovanni Addolorata hospital takes care of the numerous covid swabs that are carried out at the drive in and in the clinic In The Pic : The staff working in the Mazzoni clinic

SULMONA – “Bisogna individuare un’altra strada per non ritrovarsi più in una situazione così assurda”. Lo sfogo-denuncia arriva da una sulmonese che ha scritto alla nostra redazione, approfittando della nuova sezione dedicata all’emergenza Covid, ovvero la rubrica “Raccontalo al Mister”. La storia è quella degli asintomatici positivi che non possono essere liberati dalla sorveglianza attiva se non dietro attestazione del medico curante. Per chi poi lavora in luoghi sensibili, come nel caso della sulmonese che ci scrive, è tutto più complicato. Un’odissea sempre più comune di questi tempi con i positivi chiamati a una dura prova di resilienza. “La mia storia è iniziata il 5 novembre con la quarantena. Dopo il 7 novembre, giorno del primo tampone positivo, mi ritrovo a dicembre a sottopormi al sesto tampone”- sbotta la donna. “Vivo un enorme disagio, sono considerata una positiva a lungo termine asintomatica e sono 39 giorni che sono bloccata perchè il mio medico di base non mi fa rientrare a scuola. Perché il curante non vuole farmi il certificato/ nullaosta?”- si chiede la sulmonese- “perché è stata data tutta la responsabilità a loro? Ovviamente non tutti se la sentono”. Riammettere in classe una positiva sarebbe al quanto imbarazzante. Anche se per i positivi asintomatici, la circolare del ministero della Salute del 12 ottobre prevederebbe la fine dell’isolamento sanitario. Il medico curante infatti viene invitato dall’azienda a rilasciare un certificato che attesti che il paziente Covid è del tutto asintomatico da almeno una settimana, non è immunodepresso e non ha patologie pregresse. Una procedura che permettere alla Asl di chiudere la sorveglianza. Nel caso di specie si è di fronte a una situazione sui generis. Ed è così che la donna spera nel tampone negativo. “Resta il fatto che quanto scritto sul decreto viene applicato solo se non ti serve un certificato. Altrimenti sei agli arresti”- conclude la donna- “io vivo con mia madre che ha 82 anni e con mio padre che dal 4 novembre è ricoverato in ospedale”. Da qui l’appello a pensare a un protocollo specifico mentre il conto alla rovescia ricomincia ogni volta da capo. Fu sera e fu mattina. Quarantesimo giorno.

Andrea D’Aurelio

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