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SULMONA – Un solo medico per turno, consulenze fuori sede o a singhiozzo, referti e visite a rilento. La dicitura del primo livello continua a suonare come una beffa per l’ospedale dell’Annunziata di Sulmona. Il caso emblematico riguarda un 40 enne che si è recato l’altro giorno in pronto soccorso alle 17.46 del 16 novembre ed è stato dimesso alle 4.05 del 17. Una “notte bianca” durata dieci ore tra attese ed accertamenti sanitari per approfondire le cause del suo malessere. Non un record tenendo conto di ciò che accade in altre strutture sanitaria ma l’esempio è sicuramente calzante per delineare un sistema ospedaliero sempre più in affanno. Alla faccia del primo livello. In pronto soccorso si va avanti con un solo medico in servizio per ogni turno, con tempi di diagnosi differenti. Ma la medicina d’accettazione e d’urgenza necessita anche di consulenze per rilasciare una refertazione e una diagnosi. Accade che spesso si referta a rilento nella radiologia. L’urogolo svolge la consulenza di pronto soccorso solo di mattina e l’otorino nell’ultimo mese è stato assente tant’è che si sono resi necessari trasferimenti in altri ospedali perfino per una scheggia. Ma la lista si allunga se si considera che nel week end frenano anche le consulenze urologiche. Insomma dietro quelle dieci ore d’attesa c’è tutto un “mondo” da scoprire che continua a fare i conti con la carenza di organico. Una situazione non certa esclusiva per Sulmona ma generalizzata. Tuttavia la recente classificazione dovrebbe imporre scelte aziendali più incisive.

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