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SULMONA – Dalla cella del carcere a quella domestica. Il magistrato di sorveglianza dell’Aquila ha concesso la detenzione domiciliare ad un 71 enne di Sulmona, C.C., che era finito dietro le sbarre lo scorso 6 giugno per un cumulo di pene. Il giudice lo ha scarcerato in attesa delle determinazioni del Tribunale competente. L’uomo, che ha trascorso gli ultimi cinque mesi in carcere, deve scontare ancora quattro anni e sei giorni di reclusione.  Il cumulo di pene si riferisce a sentenze passate in giudicato relative ad una truffa commessa dall’uomo nel pescarese ai danni del mercato ortofrutticolo e all’immigrazione clandestina, vicenda quest’ultima legata allo sfruttamento delle dipendenti del night di Popoli che era gestito dal fratello. Un’inchiesta, quest’ultima, che aveva portato la Corte di Cassazione a pronunciarsi lo scorso maggio. La vicenda fa riferimento al periodo 2006-2011 quando i Carabinieri della compagnia di Popoli avevano smascherato il sodalizio che si occupava di reclutare le donne e agevolarne la prostituzione. In più il 71 enne era stato condannato anche per truffa. Da qui la somma delle condanne che lo avevano portato prima in carcere ed ora, vista l’età e parte della pena già scontata, in detenzione domiciliare. Un regime, secondo i suoi avvocati, decisamente più adeguato alle sue condizioni

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