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SULMONA – Il centrodestra vince le elezioni provinciali di secondo livello, sale il centrosinistra mentre le urne ridimensionano i civici. E’ questo il verdetto che arriva all’indomani delle consultazioni per il rinnovo del Consiglio provinciale. Per la Valle Peligna entrano in Consiglio Andrea Ramunno (5813 voti ponderati), espressione dei civici e il sindaco di Campo di Giove, Giovanni Di Mascio ( 4432 voti ponderati). Resta fuori la consigliera comunale Elisabetta Bianchi che ha chiuso con 1600 preferenze. “Da oggi sarò al lavoro per il centro Abruzzo, soprattutto per risolvere i problemi di edilizia scolastica e viabilità”- ha esordito il neo consigliere provinciale Andrea Ramunno supportato da quasi 90 amministratori del territorio ma non da tutta la maggioranza consiliare di Palazzo San Francesco. Sembrerebbe infatti che la sua collega Deborah D’Amico, pur votando la lista civica, non abbia espresso la preferenza per Ramunno mentre il consigliere comunale Antonio Di Rienzo, dell’area dimasciana, si sarebbe orientato per la consigliera Bianchi come del resto la stessa fece per Ranalli due anni fa. I civici perdono tre seggi rispetto alle elezioni del 2017 ma restano comunque determinanti per i futuri equilibri. Il centrodestra prende cinque seggi e si conferma la forza vincente mentre tiene il centrosinistra che conquista quattro scranni fra cui quello del sindaco di Campo Di Giove, Giovanni Di Mascio, che ha incassato voti anche da Sulmona, dall’area politica più vicina al consigliere comunale, Fabio Pingue. Una mossa che ha “spiazzato” la consigliera Bianchi che già lamenta il dirottamento dei voti fuori città. Non è escluso che qualche esponente di minoranza ( e non solo) potrebbe tornare a chiedere, nei prossimi giorni, la testa del Presidente del Consiglio Comunale. La consigliera comunale, Roberta Salvati, avrebbe optato per il centrodestra, scegliendo un amministratore non del posto. Sulmona quindi avrebbe votato in ordine sparso. Il condizionale è d’obbligo tenendo conto della libertà e della segretezza del voto. Ma, visto che per le “province declassate” l’elettorato attivo e passivo è riservato solo agli amministratori, un’analisi del voto, anche di colore, va fatta.  Arriviamo quindi alla composizione del nuovo consiglio provinciale:  per il centrodestra, Lista “Per la Provincia dell’Aquila”, eletti Vincenzo Calvisi, Francesco De Santis, Luca Rocci, Berardino Morelli e Gianluca Alfonsi. Per il centrosinistra, Lista “Provincia Unita”, eletti: Fabio Camilli, Paolo Romano, Giovanni Di Mascio e Roberto Giovagnorio. Eletto Andrea Ramunno della lista civica “Provincia Insieme” ( la colazione che fa capo all’ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo) che potrebbe diventare l’ago della bilancia come pure decisivo sarà il voto del Presidente, Angelo Caruso.Chiamati al voto 1.265 amministratori locali, tra sindaci e consiglieri comunali, anche se alle urne si sono recati poco meno di mille amministratori. Determinante per l’esito del voto non il numero delle preferenze, ma il “peso”, proporzionale al numero di abitanti: a L’Aquila un voto vale 800, a Sulmona e Celano 400, al pari di Celano.  Poi via via a scendere, fino al peso 30 voti, per i Comuni sotto i 3 mila abitanti. Fuori dai giochi Avezzano, il cui Comune è commissariato.

Andrea D’Aurelio

( Nella foto il neo consigliere provinciale Ramunno con alcuni amministratori del territorio)

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