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SULMONA – Si erano congedati con colleghi e pazienti per godersi la meritata pensione dopo anni di onorato servizio. Ma tre medici del punto nascita dell’ospedale di Sulmona, collocati a riposo negli ultimi anni, sono stati richiamati dalla Asl tornano a lavoro da questa mattina. Si tratta di Paola Caputo, Maria Recanati e Nino De Bonitatibus che per almeno tre mesi daranno manforte al reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio peligno per sopperire alla grave carenza di personale. Un ritorno a casa per le tre “colonne” che hanno firmato il contratto di collaborazione nelle more dell’avvio delle procedure per il reclutamento di dirigenti medici. Ad agosto due unità erano state trasferite in altre strutture ospedaliere. Ne consegue che quattro medici sono rimasti in pianta organica, insufficienti per coprire le reperibilità e le varie attività del reparto peligno. “Siamo contenti e onorati di tornare a casa per qualche mese e dare il nostro contributo”- hanno detto i medici. Con l’approvazione del piano sanitario regionale, il punto nascita è diventato unità operativa complessa poichè «l’eventuale chiusura avrebbe comportato il trasferimento della presa in carico delle gestanti e dei parti in punti nascite alternativi con la conseguenza di 175.210 km in più percorsi annualmente che causerebbero un aumento del numero di infortuni (inclusi quelli mortali) pari a 1,6/anno». Blindato e salvato insomma ma tra forma e sostanza c’è differenza. Va cambiato lo strumentario e soprattutto rafforzato l’organico. Per questo la Asl ha “ripescato” tre medici.

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