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SULMONA – Né i Carabinieri né gli avvocati chiedono soldi per telefono ai cittadini. E’ questa la raccomandazione che arriva dalla caserma di via Sallustio dove i Carabinieri di Sulmona, coordinati dal Maresciallo Capo Luigi Lucente, sono al lavoro per arrestare il preoccupante fenomeno delle truffe e dei raggiri agli anziani. L’ultimo caso si è registrato in via Papa Giovanni XXIII ai danni di un anziano della zona. La tecnica è sempre la stessa. Un finto avvocato chiama al telefono la vittima, allarmandola su un presunto incidente stradale del figlio, trattenuto in caserma dai Carabinieri. A quel punto scatta la richiesta dei contanti che poi ritirerà una donna direttamente a casa. Nonostante i ripetuti appelli e la campagna di sensibilizzazione avviata nei mesi scorsi, non sono poche le persone che cadono ancora nel tranello dei malviventi, consegnando ingenti somme di denaro. Da via Papa Giovanni l’anziano di 94 anni si è visto sfilare 2800 euro, ma c’è chi tempi addietro è stato costretto a tirare fuori somme ancora più consistenti, fino a 19 mila euro. La raccomandazione dei militari della stazione di Sulmona è sempre la stessa: non fidarsi di chi chiede soldi al telefono. I malviventi sono in grado peraltro di bloccare l’utenza telefonica. Ne consegue che quando la vittima alza la cornetta e compone il 112 dal telefono di casa, parla in quel momento con i suoi truffatori. Il consiglio dei Carabinieri è quello di troncare immediatamente la chiamata e telefonare, da un cellulare e non da un’utenza fissa, al numero di emergenza 112. Per i più coraggiosi l’invito resta quello di stare al gioco. Per permettere ai militari di eseguire un arresto in flagranza di reato c’è bisogno di chi per telefono si finge vittima ma in realtà, sapendo che i suoi truffatori stanno arrivando a casa, contatta immediatamente i Carabinieri. Fra fascicoli aperti  in caserma e segnalazioni che arrivano a Onda Tg, il fenomeno sta crescendo vistosamente, destando la giusta preoccupazione.

Andrea D’Aurelio

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