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PACENTRO – Sei anni, otto mesi e una multa da duemila euro. E’ questa la pena comminata a M.R., 36 enne di Sulmona, dal collegio giudicante del Tribunale, per la rapina di Pacentro. I giudici hanno ritenuto solidi gli elementi probatori solo per uno dei due imputati e hanno quindi assolto G.S., 30 enne del posto, per non aver commesso il fatto. Ma andiamo con ordine.  I due erano accusati di essere i responsabili, in concorso di reato, della rapina perpetrata a Pacentro il 12 ottobre 2017 ai danni di un ex gioielliere.  Secondo l’accusa i due imputati si sarebbero introdotti a volto coperto e con una pistola in pugno, in un negozio di Pacentro di elettrodomestici, lampadari e in passato anche oro e preziosi. Minacciando i proprietari del negozio con la pistola, i due rapinatori provarono a farsi consegnare il contenuto della cassaforte contenuta nel locale.  I rapinatori riuscirono  a portare a casa circa 6.000 euro di preziosi per poi dileguarsi fra i vicoli del paese e fuggire con una Alfa 159. Nessuno dei due imputati è stato riconosciuto nel corso del processo. Ad incastrare il 36 enne, difeso dall’avvocato Alessandro Scelli,  sarebbe stato il rinvenimento di uno zaino e di magliette d’oro sul sedile posteriore della sua auto. Un particolare probabilmente determinante per giustificare l’accusa e arrivare alla condanna di sei anni e otto mesi. Assoluzione per insufficienza di prove, invece, per G.S., difeso dall’avvocato Silvia Iafolla. A suo carico solo indizi ma nessun riscontro probatorio della sua partecipazione alla rapina nè della presenza quella sera per le strade di Pacentro. Peraltro, la figlia della vittima, avrebbe riconosciuto una terza persona che non sarebbe stata nemmeno coinvolta nelle indagini. Il processo di primo grado si chiude quindi con una condanna e una assoluzione. Un proscioglimento c’era stato anche nell’indagine preliminare per un parente della vittima.

Andrea D’Aurelio

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