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SULMONA – Una raccolta di firme per promuovere un referendum cittadino che imponga la chiusura definitiva della discarica e l’avvio di una riconversione del Cogesa verso una seria raccolta differenziata dei rifiuti. Ad opzionare l’iniziativa è il comitato Sulmona Morrone Valle Peligna a poche ore dall’infuocato controllo analogo sulla stato di crisi e sul futuro del Cogesa. I residenti delle Marane, qualora non arriverà l’inversione di rotta tanto invocata, minacciano di ricorrere di nuovo alla magistratura con un secondo esposto affinché s’indaghi sull’operato del Cogesa per il biennio 2021-2022 e perché si accerti “il grave danno arrecato all’ambientale e alla salute dei cittadini”. Inoltre, sempre i residenti, si dicono pronti ad un ricorso alla Corte dei Conti per il possibile danno erariale acclarato dallo stato di crisi ente. “Rimangono ancora irrisolti i problemi incidenti sull’ambiente, sulla salute dei cittadini, come
dimostrano i recenti rilievi sulla qualità dell’aria, delle acque di superficie e di quelle di falda per i quali ancora non ci sono risposte alla più volte richiesta di monitoraggi fatti dall’Arta e
sistematicamente eluse dal Cogesa con la scusa del prosciugamento dei piezometri. E’ ora di dire basta a questo indecoroso balletto dei sindaci, occorre fargli capire che i cittadini di Sulmona sono stufi di vedere fare mercato della propria salute e del degrado ambientale svenduti a poco prezzo per continuare a riempire la discarica con rifiuti non differenziati in cui la presenza di organico oltre ad aver stressato l’impianto, provocando un danno erariale, è la principale causa dei miasmi che rendono la vita dei residenti un inferno”- tuonano dal comitato che chiede l’audizione nel corso del controllo analogo “per ascoltare le posizioni che tutti i sindaci presenti prenderanno in merito alla prossima gestione dell’Ente”. Intanto il controllo analogo si annuncia particolarmente acceso visto che non è arrivata l’intesa tra sindaci sulla governance del Cogesa. Da un lato la posizione netta di andare avanti con la gestione a tempo dopo la revoca del Cda da convalidare davanti al Tribunale delle imprese. A tal proposito l’amministratore unico ha affidato un incarico legale all’avvocato, Sergio Della Rocca. Stesso legale incaricato anche dal comune di Pratola che ha deliberato ad adiuvandum. Dall’altra parte l’ampio fronte del no dei sindaci diffidanti e dissidenti che certamente non si può ignorare. Posizioni estreme che non hanno portato finora ad una mediazione. In discussione al controllo analogo anche lo stato della società. In tal senso Gerardini ha spianato la strada ai sindaci. Nel senso che ha “smascherato” il Cogesa. E questo qualcosa vorrà pur dire alla vigilia del Carnevale. Dalle 44 vertenze pendenti con i lavoratori fino agli 8 milioni di euro di debiti, passando per le tonnellate di rifiuti aquilani indifferenziati conferiti in discarica. Un quadro non proprio roseo. La speranza è che la logica della politica ceda il passo al confronto sano. Ma è necessario fare tutti un passo indietro. Più che altro per salvaguardare servizi, maestranze e società.

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