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SULMONA – Oltre 10mila cantieri bloccati in Abruzzo per un totale di 2 miliardi di euro di investimenti con tra l’altro 500 imprese già ferme per lo stop alla cessione del credito alle banche e mille cantieri che nel meccanismo del Superbonus 110% ci sono già e che nelle sue pieghe restano di rimanere incastrati così come le tremila famiglie che interessano. Nell’elenco compaiono anche i cantieri sulmonesi. Solo nelle ultime settimane sono quindici gli interventi che hanno subito una brusca frenata in città e sul territorio. L’immagine più significativa è quella della palazzina di via Avezzano. Dopo le lotte giudiziarie che hanno portato all’esecuzione forzata dello sfratto dell’inquilina “ribelle”, eseguito lo scorso 15 giugno, i lavori non partono. Un fabbricato in stanby, in attesa in particolare della cessione dei crediti. Il progetto fortunatamente è stato presentato nel luglio 2021. Per cui ha superato tutti gli ostacoli normativi e burocratici. I ritardi accumulati per le azioni legali e lo sfratto hanno portato a tale situazione non proprio favorevole per i residenti che stanno sostenendo da tempo le spese per gli immobili presi in affitto. A fondamento dell’intervento di demolizione e ricostruzione della palazzina vi è il degrado della struttura del fabbricato che lo pone ad alto rischio di pericolosità e vulnerabilità classe G. Per l’avvio del cantiere c’è da aspettare gli istituto di credito mentre un altro rinvio è arrivato dal Tribunale per la discussione nel merito del ricorso intentato dall’inquilina sfrattata. Se ne parlerà in estate anche se lo stesso non è dirimente per l’inizio dei lavori.

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