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PESCASSEROLI – Non ha alcuna colpa il portiere di Pescasseroli per il vasto rogo che divampò nel residence. Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, che ha assolto l’imputato dall’accusa di incendio colposo. La vicenda, nota alle cronache, risale al 6 luglio del 2018. Le fiamme, che si erano propagate dal tetto, avevano interessato principalmente quattro dei 200 appartamenti del residence “Prato verde 2″. Alcuni arredi distrutti ed evacuazione immediata per tutti gli inquilini dello stabile che fu messo in sicurezza grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco di Castel Di Sangro e dei Carabinieri. Le operazioni andarono avanti per circa otto ore, creando non poca preoccupazione per residenti e per l’intero quartiere. A dare l’allarme era stato uno dei portieri del fabbricato dopo aver notato una colonna di fumo denso e nero alzarsi dal tetto della struttura ricettiva. Per quel rogo accidentale era finito sotto processo il portiere del residence, difeso dall’avvocato Pietro Savastano, poichè secondo l’accusa avrebbe omesso di adottare tutte le precauzioni necessarie a prevenire la propagazione di calore, scintille e fiamme, procedendo alla saldatura e posa in opera di un pezzetto di guaina ardesia dalla quale, secondo il castello accusatorio, a seguito di surriscaldamento, si sarebbero propagati il calore e la scintilla che avrebbero innescato l’incendio. Tuttavia, nel corso del processo, nessuna imperizia e negligenza è emersa a carico dell’imputato che aveva svolto dei lavori per conto dell’amministratore, preoccupandosi di adottare tutte le misure necessarie. Inoltre, come sostenuto dalla difesa, lo stesso aveva osservato la massima cura e diligenza nelle operazioni volte a prevenire qualsiasi imprevisto. La colpa non è stata provata e il portiere viene assolto. Mentre l’amministratore del residence aveva patteggiato la pena in fase di udienza preliminare. “Questa sentenza premia il coraggio del mio assistito che ha affrontato il processo ordinario per proclamare la sua innocenza, confidando sin dall’inizio nell’operato della magistratura”- conclude il legale, Pietro Savastano.

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