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SULMONA – E’ stato assegnato al Liceo scientifico “Fermi” di Salò (Brescia) il premio nazionale “Roberto Cicerone”, che riconosce gli elaborati in tema di tutte le forme di Resistenza umanitaria e ne perpetua la memoria. Il premio è organizzato dall’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea e dall’Associazione “Il Sentiero della Libertà” che tutti gli anni, il 28 aprile, ripercorre la via di fuga dei prigionieri alleati attraverso la Majella che permetteva di oltrepassare le linee del fronte della Linea Gustav nell’inverno 1943-’44. Il premio al liceo di Salò è stato dato per l’elaborato “Quando ho aperto gli occhi” e per un video sul naufragio nel Mare Egeo del 1943 del piroscafo Oria che trasportava 4.200 prigionieri italiani catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre. Roberto Cicerone era un giovane sulmonese che nel ’43-’44 “pur nella certezza di rischiare la propria vita, garantì ogni forma di aiuto a coloro che fuggivano dalla spietata furia nazi-fascista superando la Linea Gustav per unirsi agli alleati”. Il secondo premio è andato alla studentessa Francesca De Leo del Liceo “Marconi” di Pescara, il terzo a Laura Fiorentino del “Savoia Benincasa” di Ancona. Il Premio è stato la conclusione del primo convegno sulla Resistenza umanitaria non violenta e si è svolto nell’Abbazia Celestiniana di Sulmona. Interventi degli storici Carlo Spartaco Capogreco e Costantino Felice sulle definizioni di Resistenza umanitaria con il caso singolare dell’Abruzzo: l’aiuto della gente ai prigionieri alleati, la resistenza alle leggi razziali e la protezione degli ebrei, l’aiuto di contadini e pastori agli sbandati, nascosti nelle case e nelle campagne, il contributo fondamentale delle donne a quella che viene chiamata la Resistenza umanitaria, ma altrettanto efficace di quella armata. Nel convegno i saluti istituzioni sono toccati all’assessore comunale Paolo Santarelli e alla consigliere Roberta Salvati. (Red)

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