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PRATOLA PELIGNA – I sindaci hanno deciso. E’ da impugnare il decreto della sezione specializzata del Tribunale delle imprese che ha accertato il difetto di giusta causa al Cogesa. In queste ore si sta formalizzando l’intento comune. Il comune di Pratola Peligna promuove materialmente l’azione legale, essendo parte in causa nel procedimento di convalida della revoca e gli altri sindaci, quelli pro Gerardini, deliberano ad adiuvandum per dare supporto al ricorso, obbligandosi a sostenerne le spese legali e le eventuali spese di soccombenza. Con il reclamo, diverso dall’impugnazione in Cassazione, si chiede ai giudici della Corte d’Appello dell’Aquila di rileggere gli atti acquisiti per una nuova decisione di merito sulla famosa delibera del 30 dicembre attraverso la quale si era proceduto alla revoca del Cda e alla contestuale nomina dell’ex amministratore unico, Franco Gerardini. Secondo i sindaci in questione emergerebbero profili di contraddittorietà nel decreto dal momento che non ci sarebbe alcun abusivo di diritto né carattere di ritorsione nella revoca. Come pure la riconosciuta legittimità degli atti esperiti da Gerardini stride con il difetto di processualitá, certificato dallo stesso Tribunale per le imprese nell’altro procedimento in essere, ovvero nel ricorso intentato dal Cda. Intanto il Cda ha convocato l’assemblea per il prossimo 9 maggio, chiesta da ben 35 sindaci, con l’ordine del giorno che prevede la revoca in autotutela della revoca del Cda e la nomina di un nuovo amministratore unico. Resta la preoccupazione per il futuro soprattutto per gli accertamenti che dovrà esperire la Procura della Repubblica in ordine al possibile stato di insolvenza della società. Il rischio di un’istanza di fallimento non sembra al momento aver frenato gli estremismi della politica.

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