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Primo suono della campanella, per circa 400 alunni, nella nuova scuola primaria ‘Mariele Ventre’ nel quartiere di Pettino. A salutare l’inizio delle lezioni nella struttura, interessata da interventi di demolizione e ricostruzione a seguito del sisma 2009, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, l’assessore comunale alle Opere Pubbliche, Vittorio Fabrizi, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Tozza e il dirigente scolastico, Gabriella Liberatore che hanno scoperto una targa inaugurale situata all’ingresso. “Il ritorno sui banchi in questo edificio, a tre anni esatti dalla consegna dei lavori e nel giorno in cui in gran parte del Paese si è tornati con la didattica in presenza, è un grande segnale di speranza e testimonia come in città sia stato intrapreso un nuovo corso per l’edilizia scolastica”. Nel 2021, grazie alla proroga dei poteri commissariali e al grande lavoro di funzionari e tecnici del Comune, potranno iniziare i cantieri di diverse scuole, dai poli scolastici di Santa Barbara, Gignano-Sant’Elia e Sassa, ai plessi della materna e dell’infanzia Pettino-Vetoio, della primaria Celestino V, dell’infanzia e della primaria di Pianola e di Bagno Grande.

Mentre per i bambini di Avezzano il primo giorno di scuola del 2021 si è trasformato in un’odissea. “Ghiaccio sui marciapiedi, sulle strade e all’ingresso degli istituti hanno creato situazioni di pericolo e disagio: molti alunni sono scivolati e caduti rovinosamente a terra, ferendosi. Una vicenda scandalosa e, come sempre, prevedibile”. A denunciarlo è il consigliere comunale di Avezzano Tiziano Genovesi, della Lega, candidato sindaco del centrodestra alle comunali di settembre, che si è fatto portavoce delle lamentele dei genitori dei ragazzi, nel primo giorno di scuola dopo il lungo stop per le festività natalizie e di fine anno.

Altra denuncia arriva, invece, dalla Flc Cgil dell’Aquila che, in seguito a numerose segnalazioni, chiede agli Uffici Scolastici di impegnarsi “affinché si provveda immediatamente ad un’emissione speciale da parte del MEF per ripristinare un regolare rapporto tra lavoro e retribuzione poichè la maggior parte dell’organico Covid che opera dallo scorso settembre nella provincia dell’Aquila, quotidianamente impegnato e fortemente esposto a rischio di contagio, esattamente come tutto il personale scolastico, non ha ancora ricevuto la dovuta retribuzione.  Nella nostra provincia – spiega il sindacato in una nota – l’Ufficio Scolastico competente ha stabilito di distribuire le risorse necessarie alla stipula di contratti di supplenza dopo aver avuto un’interlocuzione con le singole istituzioni scolastiche. Non entriamo ora nel merito dell’entità né della distribuzione delle risorse perché siamo romantici e non ci piace giocare facile, ma possiamo affermare senza ombra di dubbio che la modalità scelta dall’amministrazione di assumere questo personale è stata poco funzionale ed estremamente problematica”. “Non siamo in grado di risalire esattamente alla fonte del problema – si prosegue nella nota – perché le informazioni che abbiamo quando ci rivolgiamo alle amministrazioni scolastiche o quando lo stesso nazionale si rivolge al Ministero sono discordanti, contraddittorie e senza regia. Non sappiamo, di fatto, se tale gravissimo ritardo derivi dal black out ministeriale dei mesi scorsi, quando lo stesso Ministero dichiarò candidamente di aver sbagliato i conti e, quindi, di dover rivedere la distribuzione delle risorse alle regioni. Per la regione Abruzzo questo si tradusse nella nota dell’Ufficio Scolastico Regionale del 20 ottobre che ordinava alle scuole di interrompere la stipula di contratti COVID. Sappiamo però  che i lavoratori e le lavoratrici hanno il diritto ad essere immediatamente pagati. Sappiamo che non vogliamo più tranquillizzare persone che ci raccontano di non essere più in condizione di affrontare le spese di viaggio per raggiungere la sede di servizio o, docenti che ci dicono che non possono permettersi le spese del vivere quotidiano in attesa del pagamento”

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