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SULMONA – Sputa per strada al suo rivale in affari e gli lascia dei bigliettini minatori sul ciclomotore. Protagonista della vicenda giudiziaria è un 56 enne residente a Sulmona che non va a processo per gli atti persecutori ma lo rischia per minaccia. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, lo ha prosciolto l’altro giorno, ritenendo che non ci sono elementi per sostenere l’accusa in giudizio nè tantomeno buone previsioni di condanna. Tuttavia il gup ha rimandato gli atti al pm per formulare l’imputazione a carico del 56enne per la minaccia dei confronti del suo rivale. La vicenda altro non è che una lunga coda giudiziaria riguardante la locazione di un chiosco. Secondo la Procura, che aveva condotto le indagini, prendendo in carico denunce e querele della persona offesa, l’imputato avrebbe minacciato perfino a mezzo stampa la sua controparte, un 50 enne di Sulmona, nel corso di un gesto dimostrativo. Incontrandolo nei pressi delle Poste, il 56 enne avrebbe sputato al 50 enne e lo avrebbe rincorso per strada. In una circostanza gli avrebbe lasciato biglietti minacciosi sul ciclomotore del tipo “non mi scappi, ti posso prendere quando voglio”. E ancora l’imputato, sempre secondo l’accusa, avrebbe posto in essere minacce sui social, costringendo la vittima a cambiare le abitudini di vita, visto il perdurante stato d’ansia che le condotte contestate hanno generato. Le contestazioni non hanno retto tanto che il giudice ha prosciolto il 56enne, come richiesto dal suo avvocato, Alberto Paolini, secondo il quale le condotte non fanno riferimento ad una persecuzione ma ad una storica rivalità. Tuttavia l’uomo, che non va a giudizio per stalking, affronterà un processo per minaccia al giudice di pace, non appena la procura rifarà gli atti da capo.

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