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SULMONA – Rissa in concorso, disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone e minaccia aggravata. Sono queste le ipotesi di reato che la Procura della Repubblica di Sulmona contesta, a vario titolo, a quattro giovani donne, dai 26 ai 36 anni, residenti tra Sulmona, Pratola Peligna e Popoli, che si erano azzuffate in pieno centro storico nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2020. Una rissa scoppiata nel cuore della notte nello spazio esterno di un locale. Prima urla ed offese reciproche. Poi la lite sarebbe degenerata con la colluttazione nel corso della quale due delle quattro giovani sarebbero rimaste ferite, tanto da ricorrere alle cure mediche del locale pronto soccorso. Entrambe avevano rimediato un trauma cranio-facciale, escoriazioni multiple, contusioni e stato ansioso reattivo. Lesioni che i medici del nosocomio avevano giudicato guaribili con una prognosi di sei giorni. A chiedere l’intervento sul posto delle forze dell’ordine era stato un residente, persona offesa nel processo, per gli schiamazzi prodotti nel corso della rissa. Le quattro imputate, infatti, sono state citate in giudizio per aver disturbato il riposo degli abitanti della zona, alle 4.15 di quella notte. Una movida violenta e rumorosa all’epoca dei fatti che ora finisce sul tavolo del Tribunale. Recentemente il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, ha messo il silenziatore con l’ordinanza anti chiasso che prevede lo stop alla diffusione della musica esterna a mezzanotte, salvo deroghe come quella che era stata accordata per la serata di Pasqua, rovinata dall’incertezza climatica. Tuttavia il vero banco di prova arriverà con l’estate.

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