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CASTEL DI SANGRO – L’Alta ristorazione dello chef stellato, Niko Romito, di nuovo al vertice delle classifiche culinarie. E’ la 33/ma edizione della Guida Ristoranti d’Italia di Gambero Rosso, che conferma in cima, il triangolo d’oro: al top, con 96 punti, il ristorante Reale a Castel di Sangro, a 95 punti Osteria Francescana a Modena di Massimo Bottura e La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri di Heinz Beck. Così, l’indiscusso protagonista della creatività gastronomica, sempre alla ricerca della perfezione, si aggiudica un’ altro riconoscimento prestigioso. L’eleganza del fungo porcino col suo sapore intenso e profondo, che arriva a note balsamiche di liquerizia e caffè, presto in carta, viene raccontata nella pagina Facebook del Ristorante Reale, dove all’ingresso, è stato creato un angolo di cielo. Una finestra di luce, di vetro e ferro, che unisce diversi livelli della struttura di Casadonna. E dove la cantina, si distribuisce nel luogo dove una volta, si trovavano le stalle di Casadonna. Tra gli abbeveratoi in pietra del ‘500, sono conservate circa 10.000 bottiglie di vino di oltre 500 etichette. Dopo il fermo causato dalla pandemia da coronavirus, la ristorazione italiana si impegna sempre più, a valorizzare il territorio e i prodotti locali. Una strategia, questa, da sempre adottata dallo chef Niko Romito. La ristorazione italiana, sta cercando anche di tagliare gli sprechi, ampliando, quando possibile, l’autoproduzione con un fiorire di orti e erbari, fino a vere e proprie aziende agricole e micro-allevamenti. Nella classifica della Guida Ristoranti d’Italia di Gambero Rosso, aumentano al top i riconoscimenti delle «Tre forchette», che salgono a 44, con tre nuovi ingressi. Casa Perbellini a Verona, Antica Osteria da Cera a Campagna Lupia (Venezia) e Signum regno, nel cuore dell’isola di Salina, alle Eolie, della giovane chef-pescatrice, Martina Caruso. In ascesa di un punto, da 92 a 93, Il Pagliaccio a Roma dello chef Anthony Genovese e St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina a Badia (Bolzano) col «cuoco delle montagne» Norbert Niederkofler.

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