FONTECCHIO – Brutta disavventura ieri sera per il giovane vice parroco della Chiesa di S. Francesco d’Assisi di Pettino, aggredito e picchiato in strada da uno sconosciuto. L’increscioso episodio si è verificato nel centro abitato di Fontecchio e sul caso stanno indagando i Carabinieri della compagnia di Sulmona, coordinata dal capitano Maurizio Dino Guida. Stando a una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che ieri sera, intorno alle 19, mentre il giovane vice parroco si stava recando in auto a Castelvecchio Subequo, dove lo attendevano i frati del convento di San Francesco, sarebbe stato prima affiancato da una vettura e poi costretto a scendere. Avrebbe quindi incontrato il suo aggressore in evidente stato di agitazione. Alla base del gesto ci sarebbe stata la ferma convinzione da parte dell’aggressore che il sacerdote, molto conosciuto e stimato, fosse l’amante della moglie tanto di averlo accusato di essere appena uscito dalla sua casa. Il giovane prete prova a spiegare che si tratta di un clamoroso scambio di persona nonché di un equivoco. Ma niente. L’uomo avrebbe prima afferrato con violenza il telefono cellulare del sacerdote per controllare tutte le conversazioni e cercare indizi ed elementi della presunta relazione extraconiugale. Dopo quaranta minuti di panico e agitazione il prete, che nel frattempo sarebbe stato picchiato con un forte pugno in volto, è riuscito a tornare in possesso del telefono e ad avvertire i frati del convento di Castelvecchio che, a loro volta, hanno immediatamente allertato il centralino del 112. Il giovane vice parroco è stato trasportato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Dall’aggressione avrebbe rimediato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Successivamente il prete si è recato nella caserma dei Carabinieri di Fontecchio per sporgere denuncia. Sono due le ipotesi di reato: lesioni personali e violenza privata. Entrambi i reati non prevedono la procedibilità d’ufficio ma con la querela di parte presentata dal sacerdote, i Carabinieri della compagnia di Sulmona ha subito avviato l’attività d’indagine e sarebbero sulle tracce dell’aggressore. Il racconto del sacerdote, che con quell’assurda storia non c’entra nulla, ha fornito degli elementi ai militari per identificare l’uomo. Dalla descrizione alla targa dell’auto. Sono in corso ulteriori accertamenti anche perchè, nel corso della discussione, il prete sarebbe stato anche minacciato di morte.
Andrea D’Aurelio
