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SULMONA –  Un chilo in meno, avvisi a desistere e solidarietà. Terzo giorno di sciopero della fame per l’avvocato, Elisabetta Bianchi, che oggi ha ricevuto il formale invito a desistere dal Consiglio dell’ordine forense, a lasciare cioè la stanza che occupa in attesa dell’assemblea convocata per venerdì 6 agosto quando si tornerà a discutere su questa e su altre eventuali forme di protesta. Ma la Bianchi non ne vuole sapere perché- ripete a gran voce- “ormai si sono attivati i canali istituzionali”. La protesta va avanti con acqua e senza pane e con il tavolo della sala avvocati che diventa un letto per riposare, fermo restando le visite e i controlli delle forze dell’ordine che sono costanti. La novità- come abbiamo spiegato nella nostra diretta- arriva dal personale del Tribunale che, in una nota, ha dato piena solidarietà all’avvocato, appoggiando in pieno  “i contenuti della battaglia che con coraggio e spirito di abnegazione sta conducendo, nella speranza che questa venga condivisa dalla maggior parte della cittadinanza e dalle istituzioni locali e regionali. Soltanto coloro che non capiscono – scrivono i dipendenti di tribunale e procura -, o peggio fanno finta di non capire, non vedono come i cittadini di questi territori saranno penalizzati nei loro diritto fondamentale di accesso alla giustizia che, ancora oggi, è in grave ritardo su tutto il territorio nazionale rispetto alla tanto auspicata digitalizzazione, e che di contro fornisce una molteplicità di servizi (dagli adempimenti relativi alle successioni, alle istanze per le riabilitazioni dai protesti, alle domande più varie per le autorizzazioni per i minori) per i quali gli stessi cittadini, nel nostro caso quelli di Sulmona e di tutto il circondario, saranno costretti a recarsi, anche più volte, a L’Aquila con conseguente notevole aggravio di spese e disagi”. Per oggi intanto è stato aggiornato l’incontro tra sindaci, parlamentari e avvocati. Fu sera e fu mattina. Terzo giorno.

Andrea D’Aurelio.

Aggiornamento 17,27

L’invito a desistere si è trasformato in una “diffida” da parte del Consiglio dell’Ordine attraverso la quale alle ore 13 di oggi veniva chiesto alla Bianchi di lasciare la stanza che occupa entro le ore 14. La stessa non ha inteso desistere. Per cui è scattata la chiusura dell’uscita di emergenza. “Sono senza misure di sicurezza ma vado avanti”- tuona la Bianchi. Sul posto è intervenuta la Polizia per constatare lo stato dei luoghi.

Aggiornamento ore 19

sono state ripristinate le misure di sicurezza ma dopo un colloquio di 58 minuti con il Presidente del Tribunale e un rappresentante del Consiglio dell’Ordine non si è arrivati ad un punto d’incontro. Per cui nelle prossime ore sarà verosimilmente disposto lo sgombero dei locali occupati dalla Bianchi con l’uso della forza pubblica. Intanto la Squadra Volante ha effettuato il terzo controllo della giornata.

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