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SULMONA – Riconoscere la struttura sanitaria di primo livello a zone ad alto rischio sismico orograficamente svantaggiate, formare equipe di specialisti di maggiore fruizione nelle zone svantaggiate, velocizzare la cartella clinica informatizzata e rivisitare il ruolo del comitato ristretto dei sindaci. Sono solo alcune delle proposte venute fuori da “Fonderia Abruzzo”, la kermesse che si è svolta lo scorso week end nell’Abbazia Celestiniana di Sulmona. Fra i temi di stringente attualità che sono stati affrontati nei singoli tavoli di lavoro torna l’argomento sanità con particolare riferimento agli ospedali montani, primo fra tutti quello del capoluogo peligno. Anche il Tribunale per i diritti del malato, rappresentato dalla responsabile dell’area legale Catia Puglielli, ha preso parte ai lavori. “Il nostro auspicio è che la due giorni all’Abbazia porti dei risultati concreti soprattutto attraverso la riapertura di un tavolo istituzionale”- afferma a Onda Tg l’avvocato Puglielli- “ritengo che il lavoro svolto sia stato preciso e apprezzato dagli addetti ai lavori”. Nell’elenco delle proposte, contenute in un documento consegnato nella mani della Regione, si parla anche dell’implementazione del servizio di emergenza-urgenza sempre negli ospedali che ricadono nelle zone disagiate. Sostanzialmente si chiede alla Regione Abruzzo di superare gli ostacoli meramente numerici di utenza e rivedere, alla luce dei fattori orografici, la classificazione dei singoli presidi ospedalieri.

Andrea D’Aurelio

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