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SULMONA – Non entra nel merito del quadro accusatorio ma parla di “violazione del segreto istruttorio”. Alessandro Scelli, il legale dell’amministratore unico del Cogesa Vincenzo Margiotta, interviene dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio del suo assistito per le ipotesi di reato di false comunicazioni sociali e peculato. “Dal momento che l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio, corredata ovviamente da un contestuale decreto di fissazione di udienza preliminare, non è stata al momento notificata né all’avvocato Margiotta né alla mia persona quale suo difensore di fiducia – afferma l’avvocato Scelli – sarebbe opportuno che si indicasse quale fonte possa avere consentito la pubblicazione di una notizia ancora coperta da segreto istruttorio”. “Ferme restando tutte le determinazioni in ordine alla difesa di un indagato, che fortunatamente non spettano alla penna dei giornalisti, ma al giudizio di un magistrato, ci si riserva ampiamente di valutare e sottoporre la correttezza e la liceità dei comportamenti da chiunque adottati in merito nelle competenti sedi” conclude Scelli. (a.d’.a.)

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