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L’AQUILA – Simone Coccia Colaiuda nonostante le minacce ed il cattivo tempo è riuscito a realizzare il suo progetto sul quale già da tempo lavorava. E così oggi ha inaugurato la ‘Casa del soldato’, una casetta tutta in legno, lungo la strada che porta a Collebrincioni, in cui Simone ha raccolto oltre 1000 reperti bellici e storici, libri, pubblicazioni, video del periodo dell Grande Guerra.

Un progetto che sta già attirando l’attenzione di Scuole, Università, Comuni, Province, Regioni e diverse associazioni interessate a “La casa itinerante” per eventi, cerimonie commemorative e molto altro.

Solo poche settimane fa, Simone aveva ricevuto sulla sua pagina facebook commenti minatori, un utente che minacciava di dar fuoco alla casetta.

“Sono stato minacciato e bloccato”, ha replicato Colaiuta, “addirittura hanno il coraggio di arrivare a tanto? E no, qui questa volta mi inc…o sul serio. Toccatemi tutto tranne la mia famiglia e la casa del soldato. Metti fuoco a me, sempre se ci riesci, ma la casa del soldato non si tocca, la difenderò fino alla fine”.

Anche la sua compagna, la deputata dem si è schierata subito in sua difesa: “A chi da fastidio La casa del soldato? Perché tanta violenza e cattiveria? Difenderemo la casa, la storia d’Italia, gli umili della prima guerra mondiale”.

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E così è stato. Nonostante una pioggia battente, la Casa del soldato da oggi è attiva e Simone afferma: “Un progetto al quale tengo molto più di qualunque altra cosa, ideato e realizzato da me, frutto di una passione infinita condivisa con il mio gruppo di ricerche del Veneto: Tito Busato, Alessandro Panzone, Giorgio Pagan, Andrea Gemolo e Franco Damiano. In particolare, mi sono concentrato sul ricostruire la vita del soldato, uomo umile, che da ogni parte d’Italia partiva per andare nei teatri di guerra, dove in migliaia persero la vita e non tornarono più a casa. Sono riconoscente a tutti quelli che mi hanno sostenuto in questa mia passione che coltivo fin da ragazzo. Oggi qui c’è tantissima gente, nonostante la pioggia, e questo mi emoziona tantissimo. Casa bagnata, casa fortunata. Il museo è itinerante e lo porterò ovunque venga richiesto o dove ci sono eventi collegati alla grande guerra. Già alcuni Comuni e scuole mi hanno contattare per iniziative. E poi voglio ringraziare il Gruppo storico Battaglione Alpini L’Aquila e ASD Bandierai dei Quattro Quarti per la loro presenza oggi qui e per la loro esibizione con i costumi e le divise storiche, ringrazio anche gli amici del Veneto con cui da tempo compio le mie ricerche storiche”.

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