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SULMONA – Accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione di soggetti detenuti, lesioni personali aggravate e violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Per questi reati è arrivata la condanna questa mattina per due reclusi del carcere di massima sicurezza di Sulmona, al termine del processo con rito abbreviato, celebrato davanti al giudice per le udienze preliminari, Alessandra De Marco. Un anno e dieci mesi per S.M. e un anno e otto mesi per A.P. I fatti risalgono al 25 ottobre 2022 quando, nel corso di controlli di routine, i due detenuti erano stati scoperti con tre telefoni cellulari in cella. Colti in flagranza di reato, avevano reagito e picchiato cinque agenti di polizia penitenziaria operanti che si recarono in pronto soccorso per la refertazione delle lesioni personali. Dei cinque agenti uno di loro, che è ancora in malattia per le conseguenze dell’aggressione subita, si è costituito parte civile e aveva presentato querela. Da questa vicenda è scaturita l’inchiesta più ampia che aveva portato al sequestro di ben venti telefoni cellulari dietro le sbarre e all’arresto di un agente penitenziario, accusato di aver introdotto in carcere tre micro telefoni

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