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SULMONA. Arriverà il prossimo 28 maggio la sentenza per padre e figlio di Pratola Peligna, A.F. e A.F, ritenuti responsabili degli spari contro i partoni delle abitazioni. Il gip, Francesca Pinacchio, ha riunito i due fascicolo e ha fissato per entrambi il rito abbreviato, già disposto in precedenza. Padre e figlo sono considerati dagli investigatori i presunti autori degli atti intimidatori posti in essere a Pratola Peligna il 4 febbraio dello scorso anno e a Raiano il 20 maggio. La svolta nelle indagini era arrivata nei mesi scorsi quando i Carabinieri avevano fermato e arrestato il 46 enne con una pistola nell’auto calibro 765. Le analisi svolte dal laboratorio del Ris avevano permesso agli investigatori di venire a capo della vicenda. Stessa pistola e stessi proiettili utilizzati negli atti intimidatori di febbraio e maggio 2023. Le accuse a vario titolo sono di esplosione di colpi di arma da fuoco e porto abusivo di arma clandestina. Vanno avanti gli accertamenti per verificare se può esserci anche un collegamento con altri atti intimidatori posti in essere sul territorio, in particolare con gli incendi dolosi. A tal proposito il 20 enne è finito sotto inchiesta per aver bruciato la vettura di proprietà madre di un suo rivale.

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