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SULMONA – “Con questa iniziativa normativa che sosteniamo, promuovendo l’unità di tutte le forze politiche, ci aspettiamo che la Regione porti avanti questa battaglia con forza, allocando risorse finanziarie importanti e facendosi carico il più possibile con i fatti le aree interne che rappresentiamo, per sostenere i Comuni stessi in un periodo difficile”. A rilanciare l’appello è il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, al termine dell’audizione odierna della prima commissione regionale che si è riunita questa mattina all’Aquila per la nuova organizzazione dei tribunali ordinari. La richiesta ricalca l’indirizzo arrivato dalle forze consiliari di opposizione in Regione. “Confidiamo in una revisione completa della geografia giudiziaria, che tenga conto degli indirizzi ministeriali già espressi e delle nuove tendenze nazionali tese a riportare sui territori i servizi essenziali per i cittadini. Nel nostro vasto territorio la soppressione del Tribunale di Sulmona (Valle Peligna, Alto Sangro e Valle Subequana) farebbe pesare sulle tasche dei cittadini e sul tessuto economico il costo della giustizia. Non possiamo permettercelo, anche per la presenza dell’importante istituto penitenziario di alta sicurezza, che presto porterà a 600 il numero dei detenuti con l’apertura del nuovo padiglione, e ha bisogno della Procura, del Tribunale, del Magistrato di Sorveglianza per garantire sicurezza ai cittadini. Sono costi che dovrebbe affrontare lo Stato, ma siccome è una battaglia centrale per Sulmona e per i Comuni del vasto territorio, noi faremo la nostra parte, affrontando anche questo sacrificio, sostenendo per quanto necessario anche i costi di funzionamento come propone il progetto di legge regionale”- interviene il sindaco. In commissione è stato audito anche il Presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati, Luca Tirabassi, che ha rimarcato l’importanza della sinergia che deve crearsi tra la proposta di legge regionale e la riforma della geografia giudiziaria, non senza fare un passaggio sull’efficienza dimostrata dal Tribunale peligno tra i primi a ripartire dopo l’emergenza pandemica, risultato che rilancia ancor di più la battaglia per la salvaguardia del presidio di legalità.

Andrea D’Aurelio

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