SULMONA – Due casi riscontrati di cui uno grave . E’ questo il bilancio della legionella che sarebbe stata scoperta recentemente nelle tubature di una palazzina Ater a Sulmona, nel quartiere degli incendi che nell’ultimo periodo è più volte balzato alle cronache non solo per i fenomeni degli incendi dolosi ma anche per gli interventi di manutenzione e il degrado urbano. La legionella si sviluppa solitamente dove c’è ristagno d’acqua oppure nei condizionatori senza manutenzione. Molto quindi è dovuto alle buone pratiche che si pongono in essere all’interno delle abitazioni private e datate: provvedere alla manutenzione dei punti di emissione di acqua del rubinetto nelle abitazioni attraverso la sostituzione dei filtri o lasciandoli a bagno con anticalcare. Lasciar scorrere l’acqua calda e poi la fredda prima di utilizzarla, allontanandosi dal punto di emissione dopo l’apertura dei rubinetti ed aprendo le finestre. Eseguire sempre questa operazione dopo periodi di assenza dall’abitazione. Per cui, spiegano gli addetti ai lavori, nessun allarme deve scattare per la popolazione in ordine alla trasmissione dell’infezione che non avviene da persona a persona ma per inalazione, aspirazione o microaspirazione. Tuttavia i residenti hanno chiesto un nuovo incontro al sindaco, Gianfranco Di Piero, per affrontare in maniera univoca la problematica e sollecitare gli interventi manutentivi più volte richiesti sulle condotte idriche del quartiere. Nel luglio 2020 analoga problematica si registrò nel quartiere Ater di viale della Metamorfosi senza casi accertati. Questa volta a farne le spese sono state due donne di cui una in condizioni pressocchè buone e un’altra una ricoverata in una struttura sanitaria romana in rianimazione. Le sue condizioni sono gravissime non solo per le conseguenze della legionella vista la pregressa infezione da Covid che avrebbe lasciato strascichi. Intanto la Asl ha proceduto a ripetere i prelievi dell’acqua. Si attende il responso da parte dell’Ater.