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SULMONA -  Si avverte una sensazione di composta euforia nei locali della città.  Tutti da un tavolo all’altro cercano lo sguardo degli altri, un po’ come se fosse il cenone di San Silvestro, quando ci si fa gli auguri anche tra sconosciuti. Perché il desiderio di tornare a mangiare fuori, di sfogliare il menù, di star seduti a un tavolo la sera a scegliere il vino, era tantissimo.  Ma quando l’orologio batte le 22 scatta l’ansia da coprifuoco. La giornata del primo maggio ha spostato ancor di più l’orario in avanti per via delle avverse condizioni atmosferiche fino alle ore centrali del pomeriggio. Nella serata della festa dei lavoratori, che così si potrà chiamare quando si tornerà a lavorare con i diritti, si cerca di riscoprire le cose semplici, le stesse che la pandemia ha messo in primo piano dopo chiusure forzate e altalena di misure: la pizza di sera all’aperto, l’aperitivo da gustare in compagnia con gli amici ( non più di quattro ai tavoli), la cena romantica per scrutare l’orizzonte, la passeggiata nel paese limitrofo senza doversi giustificare. Ma il ritorno alla nuova normalità ha una “scadenza”. L’ansia da coprifuoco comincia a farsi sentire alle 21.30. Da quel momento è un continuo di emozioni e tensioni. Uno sguardo va all’amico seduto a tavola e l’altro va all’orologio. Che non perdona. Prima le 21,32 poi 37 poi 43. La paura è quella di non farcela ad alzarsi in tempo, di dover prendere i vicoli per rincasare ed evitare i controlli, di incappare cioè in contravvenzione. L’ultimo scontrino viene battuto alle 21,57. Scocca l’ora fatidica e con essa il quarto d’ora “accademico”. Le comitive cominciano a recuperare le auto, ci si dà appuntamento al giorno successivo e in un batter d’occhio quelle piazze che erano più o meno piene si svuotano ancora. Sono le 22,20 e anche i controlli si fanno più elastici. Perchè il problema non è quanto tempo si resta fuori casa ma come lo si spende. Se troppo vicini e con la mascherina abbassata o se con le giuste distanze e misure. Il succo del discorso è tutto lì.

Andrea D’Aurelio

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