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SULMONA – Il Comune concede l’area pubblica del parcheggio posizionata di fronte all’albergo per lo svolgimento dei tamponi molecolari in modalità drive trough ma secondo i proprietari quella zona non è ad uso dell’ente. La querelle tra albergatori e amministratori di Palazzo finisce in Tribunale. La Manhatthan Srl impugna davanti al Tar Abruzzo l’ordinanza adottata dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, attraverso la quale è stata disposta l’occupazione di un’area parcheggio per l’allestimento di una struttura sanitaria per la gestione di attività connesse all’emergenza da Covid e, in particolare, allo svolgimento di tamponi alla cittadinanza nell’ambito dell’operazione “Igea”, condotta dall’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con il servizio igiene e prevenzione Asl. La diatriba però riguarda la struttura ricettiva e il Comune alla luce dell’iniziativa intrapresa dagli amministratori all’insaputa degli albergatori. La Manhatthan, nel ricorso depositato davanti al Tar per il tramite del legale Giuseppe D’Angelo, ha fatto notare che “l’area parcheggio è posizionata di fronte all’hotel di proprietà della società ricorrente ed è stata realizzata in forza dell’atto di concessione rilasciato nell’anno 2005 dal Comune di Sulmona, a supporto degli impianti sportivi, turistici e ricreativi della zona”. Sostanzialmente le particelle sulle quali ricade la struttura non sono del Comune- si osserva nel ricorso- come pure viene contestato il mancato coinvolgimento che, in questa particolare circostanza storica ma anche in prospettiva futura, comporterebbe una perdita di prenotazioni e un danno economico. Da qui la richiesta di annullamento dell’ordinanza, previa sospensione dell’efficacia, oltre a un congruo risarcimento del danno. La Giunta Comunale darà quindi mandato all’ufficio legale, ovvero all’avvocato Marina Fracassi, di resistere nel giudizio davanti al Tar. Da Palazzo San Francesco fanno sapere che si tratta di una “iniziativa impopolare”, in barba a un’emergenza sanitaria senza precedenti storici, ricordando che l’ordinanza è stata adottata con i criteri dell’indifferibilità e dell’urgenza. Ma sarà il Tar ad entrare nel merito della vicenda e con ovvie conseguenze in caso di accoglimento del ricorso.

Andrea D’Aurelio

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