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SULMONA – Stop alle attese in ambulanza per i tamponi. Lo ha ordinato la Direzione Generale della Asl che l’altro giorno ha fatto recapitare una disposizione interna per i responsabili dei pronto soccorso e del 118 degli ospedali dell’azienda sanitaria dove viene fatto divieto di far sostare i pazienti all’interno delle ambulanze per attendere l’esito dei tamponi, visto che in tutti i presidi ospedalieri sono presenti le cosiddette zone grigie. Peccato che il nosocomio di Sulmona è ormai sprovvisto di un’area per lo stazionamento degli utenti in attesa dell’esito del test per l’accertamento del contagio da Covid-19. Una “dimenticanza” da parte dei vertici della Asl che ripropone con forza una carenza che è venuta fuori nell’ultimo periodo, ampiamente denunciata dalla nostra emittente tra aggiornamenti e dirette, ovvero la necessità di predisporre una nuova area grigia. Lo spazio, all’inizio della seconda ondata, era stato allestito nel terzo piano del nuovo ospedale. Poi, dopo la richiesta di posti letto per il ricovero dei pazienti, l’area grigia è stata ampliata e trasformata in medicina Covid. Se è vero che il macchinario per processare i tamponi consente di ridurre il tempo di attesa per la collocazione dei pazienti, va pure rilevato che nell’ultimo periodo gli esiti dei tamponi sono stati discordanti, tant’è che i responsabili dei vari reparti chiedono il tampone molecolare per tutti, a discapito soprattutto del pronto soccorso in termini di gestione dei flussi e di carichi di lavoro. Non sono pochi in effetti i casi balzati alle cronache di tamponi rapidi negativi e molecolari positivi, con il rischio di ricoverare in corsia i pazienti Covid. Ci si continua a chiedere il perchè di queste anomalie, quando si sa che solo il rapido positivo dovrebbe aver bisogno di riscontro mentre la negatività dovrebbe essere certa. Crescendo quindi il numero di tamponi molecolari è evidente che l’utenza staziona nel pronto soccorso o, nel caso del rapido, in ambulanza nell’area triage. Delle due l’una: o si risolve il problema dei tamponi nel laboratorio oppure si ripristina l’area grigia con nuovo personale per evitare di intasare il pronto soccorso con il rischio di diffondere il contagio. Va da se che in questa delicata fase non ci si può permettere nè di rialzare la pressione sugli ospedali nè di rischiare di diffondere il virus nell’ambiente ospedaliero.

Andrea D’Aurelio

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