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SULMONA – Prorogare la chiusura delle scuole e favorire la didattica in presenza. Il Tribunale per i diritti del Malato scende in campo al fianco delle famiglie e delle istituzioni per il rientro in classe del prossimo 10 gennaio, fortemente contestato alla luce dello scenario epidemiologico attuale. La coordinatrice, Catia Puglielli, ha chiesto al sindaco Gianfranco Di Piero di valutare una proroga. Il responso dello screening sarà decisivo per assumere determinazioni a riguardo. “Soprattutto a seguito delle festività natalizie il numero dei contagi continua a salire vertiginosamente ragion per cui è necessaria un’urgente ricognizione sul territorio che coinvolga il Comune di Sulmona, i dirigenti scolastici e l’ASL di competenza per valutare la necessità di prorogare la chiusura . Per un corretto contemperamento di valori importanti quali il diritto allo studio e il diritto alla salute è necessario avere immediata e reale contezza della diffusione del covid all’interno delle scuole. Questa mattina ho chiesto al Sindaco di Sulmona di valutare i provvedimenti necessari e conseguenziali soprattutto all’esito dello screening.
Il sindaco ha riferito che riserverà un’eventuale valutazione solo dopo aver conosciuto i numeri del contagio all’esito dello screening. Ritengo comunque che per avere una fotografia reale sarebbe opportuno disporre uno screening di massa”- interviene il Tdm. Intanto arriva l’esercito per lo screening scolastico ma i numeri vengono ridotti, in alcuni casi anche dimezzati, per lo svolgimento dei tamponi alla popolazione scolastica in vista del rientro in classe. A fare l’amara scoperta sono stati gli amministratori dei piccoli centri del comprensorio che si sono recati questa mattina nella farmacia ospedaliera per ritirare i test assegnati dalla Asl, rifornita a sua volta dalla Protezione Civile. A Raiano sono stati consegnati 500 tamponi sui 600 richiesti, a Prezza 40 su 100 e ad Introdacqua 60 su 200. Solo per citare alcuni centri montani. Nessun tampone per Sulmona e Pacentro che provvederanno con le scorte in dotazione mentre alcuni comuni di riferimento come Campo Di Giove, Scanno e Castelvecchio Subequo avranno a disposizione i tamponi dell’esercito. Ne consegue che i piccoli comuni si sono comunque dovuti attivare autonomamente per reperire i test al fine di svolgere lo screening per il bacino d’utenza di riferimento. Un sistema messo a dura prova come del resto ha sottolineato il consigliere comunale di Sulmona, Salvatore Zavarella. “L’attuale situazione epidemiologica non consente la ripresa delle attività didattiche in presenza. E’ necessario accelerare con la campagna vaccinale e far passare l’effetto delle festività sulla curva. Per cui ritengo che tutte le istituzioni debbano attivarsi, sindaco di Sulmona in primis, per una didattica a distanza almeno per le prossime due o tre settimane. Con un sistema in affanno e fortemente provato tra contagi e carenza di organico, lo scenario attuale complicherebbe e non poco le operazioni di contenimento del contagio in classe. Sulmona è la città comprensorio e non può restare il silenzio ma ha il dovere di interpretare le esigenze delle famiglie per un rientro in classe sicuro e sereno”- chiosa Zavarella. (a.d’.a.)

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