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SULMONA – Ancora alta tensione nel carcere di massima sicurezza sulmonese. Un collaboratore di giustizia, nel tardo pomeriggio, avrebbe tentato di togliersi la vita in cella. Molto probabilmente si è trattato di un gesto dimostrativo, come spiegano gli addetti ai lavori, mediante la tentata impiccagione. Decisivo, per l’ennesima volta, si è rivelato il pronto intervento degli agenti penitenziari operanti che hanno evitato il peggio e hanno immediatamente lanciato l’allarme al numero di emergenza del 118. L’ambulanza si è quindi portata sul posto per trasferire il pentito nell’ospedale cittadino dove si trova sotto osservazione. Le sue condizioni sarebbero pressocché buone. Qualche segnale lo aveva dato nel pomeriggio quando voleva barricarsi. Il detenuto è lo stesso che nei mesi scorsi aveva aggredito un agente penitenziario con l’estintore e all’inizio dell’anno ha allagato l’intera sezione del penitenziario dopo alcuni tentativi andati male. Le organizzazioni sindacali avevano chiesto da tempo il trasferimento. Ma nessuno si è attivato in tal senso. Ne consegue che i momenti di alta tensione non accennano a placarsi con tutte le conseguenze del caso per la tenuta del sistema visto l’organico ridotto al lumicino. Solo nei giorni scorsi un ergastolano aveva incendiato il materasso della sua cella mentre un altro recluso aveva dato in escandescenza nell’area sanitaria. La situazione diviene sempre più incandescente. Per questo le organizzazioni sindacali stanno facendo fronte comune.

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