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L’AQUILA – Due anni di reclusione al compagno violento. La Corte d’Appello dell’Aquila ha emesso la sentenza a carico di un 32 enne di Castel Di Sangro che ha concordato la pena con il Pm e i giudici aquilani ai fini della sospensione. Il Tribunale di Sulmona lo aveva infatti condannato, nel febbraio dello scorso anno, a due anni e sei mesi. Una vicenda che ha fatto emergere tutto il repertorio dell’uomo padrone. La giovane vittima aveva vissuto quattro anni d’inferno, dal 2013 al 2017, scanditi da stalking, molestie, minacce e violenza, consistiti in continui pedinamenti ed aggressioni fisiche e verbali. In particolare il primo novembre 2013 l’imputato avrebbe aggredito la sua ex stringendole la mano destra e provocandole un trauma al terzo dito con una prognosi di dieci giorni. E ancora il 12 febbraio 2017, colpendo ripetutamente la giovane in varie parti del corpo, afferrandola per i capelli e sbattendole il viso contro la portiera dell’autovettura. Tentò perfino di strangolarla, cagionandole lesioni personali giudicate guaribili in venti giorni. Inoltre, in quella circostanza, l’imputato si era fatto consegnare con forza il telefono cellulare della giovane. Insomma la donna, assistita in giudizio dagli avvocati Aldo e Gaetana Di Ianni, non era più libera di uscire, nemmeno di andare a lavoro, tant’è che più volte aveva chiesto ad amici e conoscenti di farsi accompagnare. Una brutta storia che si è chiusa con la condanna di due anni per il 32 enne. Pena concordata e sospesa.

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