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SULMONA – Sette anni di maltrattamenti più o meno abituali tra umiliazioni, denigrazioni, minacce e botte. Un 41 enne residente a Sulmona è finito sotto processo davanti al giudice monocratico, Francesca Pinacchio. A denunciarlo è stato la sua ex, donna straniera residente in città, stanca dell’escalation di condotte prevaricatrici. I fatti risalgono al periodo 2013-2020, con alcune interruzioni temporali. La vittima aveva raccontato alla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, guidata all’epoca dei fatti dal Sostituto Commissario, Daniele L’Erario, di aver subito minacce continue e piuttosto gravi, temendo e non poco per la propria incolumità. “Ti faccio a pezzettini e ti rimando al tuo paese” avrebbe detto l’imputato in una circostanza davanti alla figlia minore, dopo aver abusato di alcol, una problematica ricorrente che lo ha spinto recentemente ad intraprendere un percorso in comunità. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata nel 2020 quando la donna è stata costretta a lasciare la propria abitazione per rifugiarsi a casa di un’amica. La vittima, stando alle sommarie informazioni dei testimoni, presentava alcuni lividi e nel 2013, sette anni prima, si era fatta refertare in pronto soccorso per lesioni, provocate dal suo ex. L’incrocio di riscontri ha portato Procura e Polizia a chiedere e ottenere il rinvio a giudizio dell’uomo. Processo che si è aperto l’altro giorno con l’escussione della persona offesa e del Sostituto Commissario che curò l’indagine.

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