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SULMONA – 36 aree di attesa, 8 di accoglienza, 3 di ammassamento per i soccorritori. E’ quanto prevede, in estrema sintesi, il Piano di Protezione Civile aggiornato che è stato approvato oggi nella seduta dell’assise civica in modalità mista, dopo un lungo e complesso lavoro durato dodici anni. Un risultato importante incassato da questa era amministrativa, dal sindaco Annamaria Casini e in particolare dall’assessore al ramo Salvatore Zavarella, ma anche questo Consiglio Comunale resterà nella memoria collettiva per le voci fuori dal coro, in particolare quella del consigliere comunale Andrea Ramunno, che ha contestato il metodo utilizzato dal sindaco. “Ho perso l’entusiasmo e sono deluso per il modo di portare avanti le cose. I consiglieri non sono stati minimante concertati”- tuona Ramunno rivolgendosi alla Casini, la quale ha rimarcato che ci sarà una concertazione con la cittadinanza e saranno organizzate giornate di informazione, come pure che i consiglieri sarebbero stati informati. Ma l’intervento di Ramunno allarga la ferita che si è aperta in maggioranza, alla luce del prossimo futuro. Anche la consigliera, Elisabetta Bianchi, ha fatto notare che le scelte pianificate non sono state concertate con associazioni, enti, ordini professionali e volontariato e perchè i contenuti non sarebbero sufficienti ad una efficace gestione di emergenze. Il piano disciplina e prevede la gestione dei rischi sismico, meteo, idraulico e idrogeologico, incendio, incendio boschivo, ferroviario, neve e meteo, industriale, emergenza caldo, vento forte, fulmini, invasi idrici, manifestazioni ad alto impatto locale. Tra polemiche e bagarre è passato anche il regolamento dei volontari, dopo aver ripercorso i “linciaggi mediatici” e aver sollevato dubbi sugli “abusi di potere”. Il riferimento è ancora una volta a Ramunno che ha accusato l’ufficio di Presidenza di una forzatura sull’argomento. Un Consiglio che, nonostante tutto, si è detto favorevole con consenso unanime al volontariato anche se la minoranza ha fatto notare che l’atto presenta dei “vizi”, ovvero l’inserimento di una norma abrogata, chiedendo sostanzialmente una modifica e revisione su alcuni punti. Alla fine è passata la linea della maggioranza. Non senza polemiche. La speranza è che davvero il volontariato, al di là delle diverse vedute, possa unire l’arco costituzionale della città, senza distinzioni di sorta.

Andrea D’Aurelio

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