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OFENA – Si chiama Mihai Atomulesei, 46 anni, originario della Romania, l’uomo trovato senza vita lo scorso sabato nella casa rifugio di Ofena dove lavorava come pastore. Sulle cause della morte Procura e Carabinieri vogliono vederci chiaro tant’è che in giornata si svolgerà un esame approfondito sulla salma, trasferita nell’obitorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, su disposizione del magistrato di turno presso il Tribunale del capoluogo. Da una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri della compagnia di Sulmona, che si stanno occupando del caso poiché competenti territorialmente, sarebbe stato il coinquilino connazionale a fare la tragica scoperta e a dare l’allarme: l’uomo era riverso a terra senza vita nel letto della casa rifugio dove si era trasferito da circa un mese. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118 giunti sul posto con ambulanza. Secondo gli inquirenti l’ipotesi più accreditata è che il pastore sia stato ucciso da un malore, che lo avrebbe colpito mentre si trovava in casa, senza lasciargli scampo. Il 46enne pare avesse qualche problema di salute. Sul suo corpo e nell’abitazione non sono stati trovati visibili segni di violenza o di colluttazione che possano far pensare ad altro. Ma gli inquirenti non vogliono tralasciare altre ipotesi. Per vederci chiaro è stata disposta una ricognizione cadaverica più approfondita da parte del medico legale che dovrà confermare la causa naturale della morte, oppure chiedere ulteriori accertamenti. E così il paese di Ofena si ritrova di nuovo scossa da una tragica morte seguita da un’indagine. Meno di un anno fa, infatti, il giallo di Emidio Palmeri, l’allevatore di cavalli 28enne che prima fu trovato ferito alla testa da una pistola abbatti buoi, fu curato e dimesso dall’ospedale; poi, 27 giorni dopo, fu ritrovato senza vita vicino alla casa dei genitori.

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