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SULMONA –  “I dirigenti sindacali in nome e per conto delle organizzazioni da loro rappresentate, nel manifestare il più totale dissenso per quanto sta accadendo ed in attesa di ricevere urgenti spiegazioni sul perché la Casa Reclusione di Sulmona sia stata così bistrattata dal punto di vista regolamentare,  attivano lo stato di agitazione di tutto il personale di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di reclusione di Sulmona”. Lo fanno sapere i  sindacalisti Oreste Leombruni (Osapp), Mauro Nardella (UIL PA PP), Francesco Tedeschi (CISL FNS), Giuseppe Mazzagatta (USPP) e Reinaldo Ficorilli (CNPP) in merito al trasferimento nel carcere peligno di due detenuti che non sarebbe avvenuto nel rispetto dei protocolli anti Covid. “Il caso di un detenuto di media sicurezza non rientrante nella circuitazione propria dell’istituto peligno, arrestato  e non accettato a quanto pare da ben tre altri istituti di pena regionali poichè ritenuto presunto positivo al covid-19, fa il paio con un altro detenuto addirittura tradotto dalla Casa Circondariale di Ariano Irpino, in netta e chiara controtendenza, quindi, rispetto alle indicazioni fornite in materia di spostamento tra differenti Regioni”- osservano i sindacalisti riprendendo anche la notizia battuta da Onda Tg, di un detenuto che l’altro giorno ha dato in escandescenza prima in carcere e poi in ospedale, finendo nel reparto psichiatria dell’ospedale dell’Aquila. “Va da sé che qualora non dovessero essere fugati gli avvilenti dubbi che perseguitano il pensiero comune delle organizzazioni sindacali sottoscriventi non sono da escludere eclatanti manifestazioni di proteste. Il tutto affinché il rispetto che si deve ad una istituzione rispettabile quale è il penitenziario di Sulmona non venga a scalfirsi per le sperequative quanto assurde  decisioni assunte”- concludono i sindacati.

Andrea D’Aurelio

 

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