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SULMONA – Rabbia e sgomento tra i pendolari peligni per l’organizzazione dei trasporti di treni e bus. I collegamenti verso Pescara continuano a fare i conti con soste lunghe e orari non rimpiazzati, creando grave nocumento ai lavoratori fuori sede. Stesso discorso per i collegamenti verso la capitale.
A marzo una delegazione di pendolari era stata ricevuta in audizione nella conferenza dei capigruppo regionale ed erano state sollevate diverse problematiche sia per quanto riguarda la linea ferroviaria sia per quella su gomma.
La regione si era impegnata a risolvere alcuni grossi problemi che rendevano impossibile utilizzare il servizio pubblico per migliaia di pendolari anche aprendo un canale diretto con Trenitalia per migliorare i tempi e gli orari di alcune corse. Si era parlato di un anticipo di una corsa o di un aggiunta di una corsa sulla tratta ferroviaria Sulmona Pescara definita metropolitana ma che ha un vuoto dalle 10:30 alle 13:00 rendendo impossibile utilizzare il treno per i lavoratori turnisti che lavorano il pomeriggio e per gli studenti universitari.
L’incontro aveva acceso speranze tra i pendolari peligni e della vallata pescarese che avevano trovato finalmente la regione disponibile a migliorare le loro condizioni di viaggio. “Purtroppo dopo 4 mesi le promesse sono rimaste tali ed in tanti sono costretti ad usare la macchina per andare al lavoro.
Sono state totalmente ignorate le richieste dei pendolari eccetto per quelli dell’area chietina che hanno potuto riavere il treno abolito ma solo da Chieti a Pescara e viceversa”- tuonano i passeggeri della Valle Peligna spiegando che
rasenta ridicolo la storia del treno TUA che originariamente collegava Sulmona a Pescara con partenza alle 11:30 ed utilizzato da centinaia di pendolari sia turnisti che studenti che si recavano all’università. Il treno fu deviato per l’Aquila e viaggia in andata praticamente deserto per tornare da l’Aquila quasi in concomitanza con un altro treno che parte 15 minuti dopo. Si assiste quindi a treni doppioni per la tratta L’Aquila Sulmona a nessun treno per la tratta Sulmona Pescara che pure aveva un largo numero di utenti che lo utilizzavano. “Se a questo aggiungiamo la decisione del governo di allungare i tempi di velocizzazione della linea, escludendo la tratta Pescara Roma dai lavori finanziabili con il PNRR, il futuro non appare affatto roseo.
Probabilmente ci vorranno una trentina di anni per fare i lavori e da una linea veloce vi è il rischio che si avrà una linea leggermente più veloce con treni che magari impiegheranno lo stesso tempo che impiegavano negli anni ’80 quando si poteva andare da Sulmona a Pescara in meno di un ora e non in novanta minuti come ora”- insorgono i pendolari. Oltre a questo si assiste a delle soste prolungate nelle stazioni che possono durare anche 10 minuti, in assenza di coincidenze. A titolo di esempio si riporta il treno delle 12:58 da Sulmona che arriva nel territorio di Pescara alle 14 ma poi la beffa, il treno infatti resta fermo 8 minuti a Porta Nuova con notevoli disagi per i pendolari che devono recarsi sul luogo di lavoro e che non possono prender il treno prima in quanto è quello abolito e spostato a L’Aquila. La regione, nell’incontro avuto con i pendolari, si era detta disponibile a chiedere di anticipare tale treno a Trenitalia che oltretutto impiega 20 minuti in più del treno abolito facendo le stesse fermate.
Non va meglio per i collegamenti con la capitale che come detto non vedrà finanziati subito i lavori. “L’assenza di un servizio pubblico degno di tale nome costringe tantissimi abruzzesi a trasferirsi nella capitale o a rinunciare a lavorare a Roma questo malgrado esistano autostrade in grado di offrire collegamenti rapidi con la capitale ma che la TUA ignora del tutto. Si assiste quindi alla cancellazione di bus da Sulmona a Roma in quanto non convenienti economicamente e parallelamente si organizzano corse da Pescara alla capitale passando per L’Aquila ed allungando i tempi anche di due ore rendendole di fatto non appetibili a livello commerciale. Difatti nessuno sarebbe così folle da utilizzare il servizio pubblico da Pescara a Roma preferendo la concorrenza che impiega poco più di due ore contro i bus della TUA che impiegano dalle 4 alle 5 ore.
Una scelta dei tragitti del tutto incomprensibile e che non tiene affatto conto né degli interessi degli utenti né della stessa compagnia che si ritrova ad essere privata di una larga fetta del mercato”- concludono i pendolari secondo i quali “la cosa più logica e sensata sarebbe stata quella di collegare la capitale con la regione Abruzzo ed i suoi capoluoghi seguendo due direttive, una che collega Pescara Teramo e L’Aquila con Roma ed un’altra che collega Pescara, Chieti il casello di Pratola, Avezzano e Roma con navette che collegano i comuni dei vari circondari con le fermate principali. Non si comprende di come si annunci l’abolizione dei bus per Roma da Sulmona per scarsa affluenza ma poi si facciano corse da Pescara a Roma con tempi biblici e che difatti vedono esclusa una vasta fetta della regione tra cui l’area metropolitana pescarese ed anche i tanti turisti che da Roma sono disincentivati a visitare le nostra regione”

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