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SULMONA – Almeno cinque spari avvertiti la scorsa notte ma solo un proiettile avrebbe centrato la vetrina dell’attività commerciale. E’ quanto emerso dalle prime verifiche svolte dai Carabinieri della compagnia di Sulmona che stanno indagando sull’inquietante vicenda perpetrata nei confronti della pasta all’uovo di via papa Giovanni XXIII, dove lavora il 30 enne sulmonese agli arresti domiciliari per la rapina al corriere della droga, inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza lo scorso mese di giugno che portò a quattro arresti al termine di un rocambolesco inseguimento da Sulmona a Bussi sul Tirino nonchè, secondo gli inquirenti, al rintraccio dell’ex latitante. I militari avrebbero quindi rinvenuto e sequestrato un solo colpo sulla vetrina, sul quale ora saranno svolte le verifiche balistiche del caso per risalire al tipo di arma da fuoco utilizzata, probabilmente una pistola. Un gesto grave soprattutto perchè segue all’atto incendiario messo a segno lo scorso 15 dicembre, in via Avezzano, sulla vettura in uso al giovane. Gli addetti ai lavori temono un’escalation di segnali. Per questo le indagini si stanno concentrando sul mondo della droga e sulle possibili ritorsioni o regolamento di conti. La formula dubitativa è d’obbligo dal momento che si stanno cercando indizi tra le persone offese, il vicinato e le telecamere private. In queste ore anche l’attività si starebbe dotando di un circuito di videosorveglianza come forma di autotutela. Intanto il racconto della notte di fuoco arriva da qualche residente di via papa Giovanni. “Abbiamo avvertito forti rumori. Almeno tre o quattro spari. Forti e chiari. Per questo ci siamo chiesti che cosa stava accadendo”- racconta una donna. Non è escluso quindi che sarebbe stato esploso più di un colpo ma il proiettile finito contro la vetrina è uno solo tant’è che segni di danneggiamento sono impercettibili. La vicenda conferma il sentore dell’ultimo periodo. Sulmona non è più un’isola felice. Basta mettere insieme gli ultimi avvenimenti. Dagli arresti di Bussi al rintraccio del latitante fino all’auto incendiata e agli spari contro la vetrina. Ma nel calderone sono finite anche altre vicende scollegate: il market della droga nel fondaco di Scanno, i due etti di cocaina che erano pronti per essere ceduti nel quartiere degli incendi, i furti con spaccata e l’altro grave atto perpetrato sull’auto di servizio della nostra emittente televisiva, lo scorso 29 novembre, quando ignoti spararono tre colpi con un’arma ad aria compressa. Non più una vallata “immune”. D’altronde Sulmona si conferma crocevia di certi fenomeni che vanno controllati pedissequamente. Senza indugio alcuno. E’ quello che stanno facendo le forze dell’ordine con gli ordinari controlli del territorio.

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