SULMONA – Il livello dell’impianto di riscaldamento centralizzato supera il limite fissato dalla legge. Per questo il caro energia fa salire la protesta in un palazzo condominiale sulmonese. Ad informare gli organi preposti è stato un sulmonese di mezza età che da settimane non si dà pace e sta chiedendo ai suoi coinquilini di abbassare i termosifoni. Una “battaglia” singolare perché, se è vero che i rincari ai massimi storici impongono l’ottimizzazione di costi e servizi, all’atto pratico si cerca comunque di spingersi oltre il consentito. “In un’ottica generale di contenimento dell’inquinamento atmosferico e alla luce degli eventi bellici ancora in corso che stanno determinando una riduzione delle forniture necessarie al fabbisogno energetico di alcuni paesi, è stato emanato da parte del Ministero, lo scorso 6 ottobre, un decreto che rende più stringente l’utilizzo del calore artificiale negli appartamenti sia in termini di limiti temporali di esercizio degli impianti che di livello di temperatura che è stato fissato nel valore massimo di 19 gradi”- scrive il sulmonese facendo notare che nella sua abitazione la temperatura oscilla tra i 22 e i 23 gradi mentre in altri interni si superano addurmete tali valori. “Mi chiedo come sia possibile, soprattutto in un condominio con assegnato amministratore, eludere certe disposizioni”- continua l’uomo intenzionato a portare avanti la “vertenza”, segnalandola alle istituzioni. Per gli addetti ai lavori l’indicazione normativa non sarebbe perentoria. Ma il livello della polemica si è comunque alzato e non basterà qualche telefonata per risolvere la situazione, visto il caro bollette e i costi esosi del momento. Quello che si chiede è di indossare qualche maglia in più per abbassare i termosifoni.
