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Addio alla mamma di Carrito. Alle 23:00 circa di ieri sera l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa da un 50 enne, A.L., alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita. L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco. “Sono sceso sulla mia tenuta perchè temevo fossero i ladri. Ho avuto paura e ho sparato” si sarebbe giustificato ai Carabinieri 50 enne che ha imbracciato il fucile per colpire a morte l’orsa.Dai primi rilievi sul posto l’orsa è stata ferita a morte sulla schiena. Il che fa pensare che nessuna aggressione ci sia stata. Anche perché l’esemplare, seppure problematico in quanto confidente, mai alcun cenno di aggressività nei confronti dell’essere umano ha avuto. L’orsa è rimasta agonizzante a terra nello sgomento di decine e decine di persone arrivate sul posto. Non è stata data la possibilità nemmeno ai suoi cuccioli di riavvicinarsi alla mamma. Sono scappati spaventati per via del trambusto. L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. “Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”- spiegano dal Parco. Dura reazione anche da parte del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Amarena è la madre di Carrito, star dei social, che morì investito a gennaio lungo la statale 17 sul territorio comunale di Castel Di Sangro. Mentre a Pettorano sul Gizio, nel 2014, un altro orso fu ucciso a fucilate da un 65 enne della zona, poi processato e assolto ma condannato a pagare le statuizioni civili con sentenza definitiva in Cassazione. Dal 2010 ad oggi 15 orsi uccisi nel centro Italia di cui 3 nel centro territorio dei parchi del centro Abruzzo. Aggiornamento

SAN BENEDETTO DEI MARSI – Due ipotesi di reato per il 56 enne, A.L., che ha ucciso a fucilate l’orsa Amarena. L’uomo è stato iscritto sul registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Avezzano che ha aperto un fascicolo sul caso. I carabinieri della Compagnia di Avezzano, insieme a quelli della specialità forestale del Gruppo dell’Aquila, intervengono nell’immediatezza e ricostruiscono in breve l’accaduto riuscendo a individuare il presunto responsabile, un 56enne del luogo.Il sistema di sicurezza, in atto per la salvaguardia degli orsi marsicani, messo in campo dai carabinieri e dal personale del parco è scattato alla percezione del colpo di fucile da caccia legalmente detenuto da chi ha utilizzato l’arma dopo aver notato la presenza del plantigrado all’interno del giardino di casa.
Lintervento effettuato dai militari dellArma, già in pattugliamento nella zona, ha fatto rilevare un macabro scenario in cui lanimale era rimasto a terra ormai esanime. Conseguente l’operato dei militari che hanno proceduto al sequestro della carcassa presa, poi, in consegna dal servizio veterinario del Parco Nazionale Abruzzo. Altri elementi di riscontro all’accaduto sono arrivati dal successivo sequestro dell’arma incriminata, del bossolo espulso e di altre armi possedute dal presunto responsabile, che dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali e della contravvenzione di abbattimento di un esemplare di orso.
Le operazioni svolte dagli investigatori dellArma hanno, comunque, arginato epiloghi più gravi di quanto verificatosi in considerazione che lorsa Amarena era in compagnia dei suoi due cuccioli, sfuggiti alla minaccia delle armi. I fatti delittuosi sono stati riportati alla Procura della Repubblica di Avezzano che, in persona del Procuratore stesso, Dott. Maurizio Maria Cerrato, coordina le indagini svolte nei confronti del 56enne iscritto nel registro degli indagati. Aggiornamento mezzanotte 2 settembre: i cuccioli di Amarena sono stati individuati dai droni impiegati nelle ricerche. In corso le operazioni di cattura

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